Nuove operazioni militari in Somalia

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Le forze somale, appoggiate da truppe etiopi, hanno lanciato una nuova operazione militare nel sud della Somalia contro miliziani islamici. Il governo etiope ha dichiarato poi concluso il proprio intervento nello Stato africano e l’esecutivo somalo ha smentito la notizia di un nuovo raid statunitense. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il governo di transizione somalo ha smentito, stamani, la notizia di un nuovo attacco dell’aviazione americana, dopo quello costato la vita ieri a decine di civili nel sud del Paese. Altre fonti parlano, invece, di pesanti bombardamenti militari statunitensi in almeno 4 località. Ma l’esecutivo dello Stato africano ha precisato che sono state lanciate operazioni militari condotte unicamente da soldati somali ed etiopi nella parte meridionale della Somalia, dove avrebbero trovato riparo alcuni leader delle Corti islamiche.

Tensione alta a Mogadiscio

La tensione resta alta anche a Mogadiscio dove una persona è morta in seguito all’esplosione di una granata, lanciata contro un mezzo militare etiope. Il ministro dell’Informazione etiope ha dichiarato, poi, che si può considerare concluso l’intervento militare dell’Etiopia in Somalia perché “gli integralisti islamici non costituiscono più un pericolo”. Ma non si possono escludere nuove azioni militari nel Paese africano. Secondo la CIA ed il Pentagono, tra i guerriglieri islamici ci sarebbero infatti anche alcuni capi di al Qaeda. Fonti somale hanno reso noto, inoltre, che tra le vittime del raid americano di ieri ci sarebbe proprio un esponente di al Qaeda che avrebbe pianificato gli attacchi terroristici del 1998 contro le ambasciate statunitensi in Kenya e in Tanzania.

Preoccupazione dell’Onu

Il presidente ad interim somalo, Abdullahi Yusuf, ha definito intanto “giustificata” l’operazione militare americana compiuta ieri nel sud della Somalia precisando che “rientra nell’ambito della lotta globale al terrorismo”. Il nuovo segretario generale dell’ONU ha invece espresso preoccupazione per il raid statunitense. Le Nazioni Unite temono, in particolare, una “possibile estensione delle ostilità”. Cresce infine l’apprensione per la sorte di oltre 4000 profughi somali, in gran parte donne e bambini, bloccati al confine con il Kenya. Il governo di Nairobi ha chiuso infatti la propria frontiera temendo che tra gli sfollati si possano essere infiltrati anche miliziani islamici.

Foto:

By US Army Africa from Vicenza, Italy [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

 

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