Nucleare: per l’Iran scade ultimatum dell’Onu
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Entra nel vivo la questione nucleare iraniana. Scade infatti oggi l’ultimatum imposto dall’ONU all’Iran per sospendere le operazioni di arricchimento dell’uranio. Nel pomeriggio, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Mohammed El Baradei, trasmetterà al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il suo rapporto sul programma nucleare della Repubblica islamica. Ma il presidente iraniano Ahmandinejad ha già ribadito di non temere risoluzioni da parte delle Nazioni Unite.
Tra i nodi l’arricchimento dell’uranio
Fonti diplomatiche hanno rivelato che nel rapporto di El Baradei si denuncia il mancato rispetto, da parte del governo di Teheran, delle istanze avanzate dall’ONU e dall’AIEA sulle attività di arricchimento dell’uranio. Ma l’imminente presentazione del dossier non sembra comunque scalfire la rigida posizione della Repubblica islamica: l’Iran ha già annunciato, infatti, che non si adeguerà alle richieste di un’eventuale risoluzione dell’ONU.
Ahmadinejad rilancia ambizioni nucleari iraniane
Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha anche rilanciato le ambizioni atomiche di Teheran e ha dichiarato che l’Iran può diventare una superpotenza mondiale. “Il nostro programma nucleare – ha precisato stamani Ahmadinejad – potrebbe cambiare gli equilibri del mondo”.
Iran: attività nucleari senza fini militari
Il capo di Stato iraniano ha aggiunto, poi, che le attività atomiche della Repubblica islamica non hanno fini militari e non rappresentano una minaccia per la sicurezza globale. Ma la comunità internazionale teme che le ricerche e le attività nucleari dell’Iran siano in realtà finalizzate alla costruzione di armi atomiche. Per scongiurare questo rischio, l’amministrazione americana chiede di adottare una risoluzione che preveda sanzioni economiche e non escluda l’uso della forza.
Comunità internazionale divisa tra fermezza e dialogo
Il segretario di Stato americano, Condoleeza Rice, ha spiegato inoltre che il rifiuto di Teheran di sospendere le proprie attività atomiche, impone azioni decise. Per questo, Stati Uniti e Francia hanno sollecitato le Nazioni Unite, durante la riunione dei ministri degli Esteri della NATO tenutasi ieri a Sofia, ad agire rapidamente e con fermezza. Una posizione più morbida è invece quella assunta da Cina, Germania e Russia che hanno indicato una priorità: trovare una soluzione diplomatica senza l’adozione di misure restrittive contro l’Iran.
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