A tu per tu con Francesco, il Papa e il popolo di Dio

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Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews Poveri, lavoratori, migranti, bambini, giovani, detenuti. Sono alcuni dei volti, e soprattutto delle voci, della grande famiglia umana incontrata da Francesco nel corso del Pontificato . Voci da accogliere e da riascoltare.

I mondo si stringe al dolore della Chiesa radunata a Roma per l’ultimo saluto a Francesco, morto il 21 aprile del 2025. In questa moltitudine umana si scorgono governanti, regnanti, leader religiosi, uomini e donne di fama internazionale. E si susseguono, uno dopo l’altro, anche i passi anonimi del multiforme popolo di Dio verso la Basilica di San Pietro. Tra le fila di questa folla non mancano gli ultimi, anche coloro che vengono scartati dalla società. Hanno avuto un posto speciale nel cuore di Francesco. Lo hanno anche in occasione dei funerali, sabato 26 aprile. Sono i piccoli, i più vulnerabili tra cui poveri, e migranti. Le loro voci sono risuonate più volte durante il Pontificato. E sono sempre state ascoltate dal Papa argentino.

Il popolo di Francesco

Fin dal primo momento successivo all’elezione, il 13 marzo del 2013, Francesco ha indicato una via: quella che intreccia i cammini del vescovo di Roma e del popolo di Dio. Il rapporto tra la gente e il Pontefice, venuto “quasi dalla fine del mondo”, è stato contraddistinto da una vicinanza senza filtri o steccati. Papa Bergoglio si è sempre posto in dialogo con il popolo, che ha incontrato in tutte le sue molteplici sfaccettature. Le parole e lo sguardo del Pontefice hanno raggiunto diverse età, culture, lingue ma con un unico linguaggio: quello della misericordia. E in questo dialogo di Francesco con il popolo non è mai mancata la compassione, ovvero la capacità di riconoscere ciò che prova l’altro.

Il popolo di Francesco

Ascolta una parte della trasmissione, il 25 aprile del 2025, di “Radio Vaticana con Voi” sul rapporto tra Papa Francesco e il popolo di Dio:

Voci in cammino

Attingendo ai 12 anni di Pontificato, riecheggiano le domande, le testimonianze del popolo di Dio incontrato da Francesco a Roma e in varie regioni del mondo. Partendo da questa pagina, in cui sono riportati dei collegamenti ipertestuali come se fossero sei tappe di un cammino, risuonano in particolare le voci dei poveri, dei lavoratori, dei migranti, dei bambini, dei giovani e dei detenuti. Voci che si sono mescolate con quella di Francesco.

I poveri

Per il Pontefice che ha scelto il nome del poverello di Assisi, i poveri in particolare sono sempre stati al centro del suo cuore.

I lavoratori

Gli incontri di Francesco con il mondo del lavoro ruotano intorno alla parola dignità: per il Pontefice il lavoro è sacro, fa parte di un disegno divino.

I migranti

Durante gli anni del Pontificato, Francesco ha ascoltato le storie di molti migranti. Voci che parlano anche di deserti e tratti di mare diventati cimiteri.

I bambini

Per Francesco i bambini sono i veri protagonisti per costruire un mondo di pace, dove siamo tutti fratelli, un mondo che possa avere un futuro.

I giovani

Gli incontri di Francesco con i giovani si legano non solo alle Giornate Mondiali delle Gioventù. Per il Papa sono chiamati a essere sentinelle del creato.

Il giorno della lavanda dei piedi e i viaggi apostolici sono stati spesso segnati da una scena: quella di Papa Francesco che entra in un carcere per incontrare i detenuti: “tutti – ha detto il Pontefice – abbiamo errori di cui farci perdonare e ferite da curare”.

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