Missione di George Bush in Asia

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Prosegue la missione diplomatica del presidente statunitense, George Bush, in Asia. Il capo della Casa Bianca è arrivato a Busan, in Corea del Sud, per partecipare al vertice di venerdì e sabato prossimi dell’Associazione per la cooperazione economica dell’Asia e del Pacifico (APEC), costituita nel 1989 per promuovere il libero commercio nell’area. Poche ore prima dell’arrivo a Busan, il capo della Casa Bianca ha incontrato stamani a Kyoto, in Giappone, il primo ministro giapponese e ha lanciato un appello alla Cina chiedendo maggiore libertà per i cittadini cinesi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il presidente americano, George Bush, e il premier giapponese, Junichiro Koizumi, hanno ribadito l’importanza dell’alleanza politico-militare tra Stati Uniti e Giappone per promuovere “pace, stabilità e democrazia” in Asia orientale. Un’alleanza – ha detto il premier nipponico – che può rendere più prospere le relazioni del Giappone con gli altri Paesi asiatici. Bush ha confermato l’appoggio degli Stati Uniti all’ingresso del Giappone nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU come membro permanente e ha ringraziato il governo di Tokyo per il contributo alla realizzazione della democrazia in Iraq e in Afghanistan.
Giappone, Corea del Sud e Taiwan modelli di democrazia
Bush ha anche detto che Stati Uniti e Giappone condividono le preoccupazioni per i programmi nucleari militari nordcoreani. Prima di lasciare Kyoto, il capo della Casa Bianca ha chiesto alla Cina di proseguire nel percorso di liberalizzazione politica e religiosa. “Adempiendo alle richieste legittime di libertà dei propri cittadini – ha detto Bush – i governanti cinesi possono aiutare il loro Paese a crescere e a diventare una nazione moderna, prospera e fiduciosa”. Il presidente americano ha anche aggiunto che Giappone, Corea del Sud e Taiwan costituiscono modelli di democrazia e libertà per l’Asia. Negli Stati Uniti, infine, il Senato ha approvato un emendamento che impone al presidente Bush di presentare rapporti trimestrali sull’andamento delle operazioni militari in Iraq. Il Senato ha anche respinto una proposta di ritiro immediato delle truppe americane dal Paese arabo.