Iraq: Usa temono altre defezioni nella coalizione

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Dopo i tragici attentati perpetrati ieri a Bassora, anche oggi l’odio e la violenza hanno colpito l’Iraq dove un civile, probabilmente un francese e non uno spagnolo come riferito in un primo momento dalle agenzie di stampa – è stato ucciso, questa mattina, a Baghdad. Negli Stati Uniti crescono, intanto, i timori per altre defezioni nella coalizione presente nel Paese arabo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

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Dopo la morte, la scorsa notte, di cinque persone è salito a 73 vittime – tra cui 17 bambini che stavano andando a scuola a bordo di due minibus – il drammatico bilancio degli attentati kamikaze che ieri hanno devastato la città di Bassora, nel Sud dell’Iraq. In questo drammatico scenario si deve anche aggiungere l’uccisione, questa mattina, di uno straniero, probabilmente un francese, in seguito ad un agguato avvenuto nel quartiere settentrionale di Adhamiya. Sulla situazione dello Stato arabo, il presidente americano, George  Bush, ha ammesso che la lotta per la libertà in Iraq sta vivendo “tempi difficili” e ha ribadito il proprio rammarico per lo sfaldamento della coalizione, dopo il recente ritiro dei contingenti di Spagna, Honduras e Repubblica Dominicana.

Compagnie straniere lasciano l’Iraq

A questi Paesi si potrebbe aggiungere, in futuro, anche la Polonia che sta pensando, in accordo con Bush, di richiamare le sue truppe. Al capo di Stato americano il primo ministro giapponese, Junichiro Koizumi, ha rivolto oggi, un appello pubblico “affinché compia maggiori sforzi per rafforzare il ruolo dell’Onu e ottenere una più estesa cooperazione internazionale al processo di ricostruzione politica ed economica dell’Iraq”.  Ma proprio a causa del deteriorarsi delle condizioni di sicurezza, alcune compagnie straniere – che sono riuscite a firmare contratti per la ricostruzione dell’Iraq – hanno deciso di lasciare il Paese.

Ostaggi italiani

Sulla sorte degli ostaggi in mano alla guerriglia irachena si deve infine registrare una buona notizia: sono infatti stati rilasciati, questa mattina, due svizzeri recentemente rapiti da un gruppo sconosciuto. Ed un cauto ottimismo continua a caratterizzare la vicenda degli italiani sequestrati in Iraq. Il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, ha dichiarato che nessun intoppo sta ostacolando le trattative per la loro liberazione. “Ma i  tempi per il rilascio – ha detto – si stanno rivelando più lunghi del previsto; c’è un rallentamento”.

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