© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, il terrorismo continua a sferrare azioni mirate, sequestri e attacchi. Gli ultimi episodi di violenza hanno provocato decine di morti. Tra le vittime ci sono anche numerosi bambini. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

In Iraq si susseguono agguati e attentati: nel nord, nei pressi della città di Kirkuk, altri due attacchi contro postazioni di polizia hanno provocato la morte di almeno sei agenti. Una potente esplosione ha devastato poi una moschea sciita in un villaggio nel nord dell’Iraq uccidendo 4 persone. Violenze si registrano anche a Bassora, nel sud del Paese, dove almeno 16 civili, tra cui donne e bambini, sono morti a causa di due attentati avvenuti in rapida sequenza nelle vicinanze di una stazione degli autobus e nei pressi di un mercato. Un commando armato ha attaccato inoltre, nella notte, la casa del capo della polizia di Baquba. Gli aggressori hanno ucciso almeno 14 persone e rapito 4 dei figli dell’ufficiale.

Dichiarazioni del cardinale Ignace Moussa I Daoud

Riferendosi alla difficilissima situazione dei cristiani nel Paese arabo, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, cardinale Ignace Moussa I Daoud, ha dichiarato intanto che l’incontro di domani tra Benedetto XVI ed il presidente statunitense, George Bush, sarà l’occasione “per parlare di pace, di giustizia e della convivenza pacifica di tutti gli uomini, ma anche del rispetto della libertà religiosa per le minoranze come quella cristiana in Iraq”. Il porporato, che ha partecipato ieri sera ad una messa in suffragio del sacerdote caldeo e dei tre diaconi uccisi da sconosciuti lo scorso 3 giugno a Mosul, ha sottolineato come il mondo stia sentendo adesso “il grido dei cristiani iracheni”. “Il mondo – ha aggiunto – non può non vedere e non sentire ciò che accade, ma forse non può intervenire”. In Iraq molti cristiani sono stati vittime di conversioni forzate, rapimenti e omicidi.

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