Iraq: Saddam Hussein davanti al tribunale

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq l’ex presidente Saddam Hussein, affidato ieri alla custodia legale del governo iracheno, è comparso questa mattina davanti al tribunale speciale di Baghdad. Saddam ed altri 11 gerarchi del passato regime rischiano la pena di morte, condanna che l’esecutivo ad interim, insediatosi tre giorni fa, sembra deciso a reintrodurre. Nel Paese, intanto, si sono registrati anche oggi nuovi episodi di violenza. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

La responsabilità della guerra contro l’Iran, la morte nel 1988 di almeno 5000 curdi in seguito all’attacco compiuto con gas chimici ad Halabja, l’invasione del Kuwait, nel 1990, con il conseguente scoppio della prima guerra del Golfo. Sono alcuni dei capi di imputazione contro Saddam Hussein, chiamato oggi davanti al tribunale speciale iracheno. Durante i 40 minuti dell’udienza – ha riferito la Cnn – Saddam si è presentato per due volte come presidente dell’Iraq ha definito il processo un “teatrino” e ha dichiarato che “il vero criminale è il presidente degli Stati Uniti, George Bush”. In questa fase dell’istruttoria contro l’ex capo di Stato iracheno, sono stati convocati anche undici gerarchi del passato regime, tra i quali il consigliere e cugino dell’ex rais Ali Hassan al Majid, detto Ali il chimico, l’allora vice premier Tareq Aziz e l’ex vicepresidente Yassin Ramadan.

Ondata di violenze

Sul terreno, il Paese continua ad essere devastato, intanto, dal dramma delle violenze. Una serie di attentati ha causato la morte a Baghdad di tre civili, tra i quali un alto funzionario del ministero iracheno delle Finanze, e di un soldato della coalizione a Mossul. A Falluja, città sunnita a 50 chilometri dalla capitale, sono rimaste uccise sette persone per un raid aereo americano contro un presunto covo del leader di Al Qaeda in Iraq, Abu Masub al Zarqawi, sul quale gli Stati Uniti hanno messo una taglia di 25 milioni di dollari. Da rilevare, infine, che il comandante Ricardo Sanchez ha lasciato l’incarico di capo della forza multinazionale nel Paese arabo per essere sostituito dal generale George Casey.

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