Iraq: rilasciato marine americano

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq il marine americano, di origine libanese, sequestrato lo scorso 21 giugno è stato rilasciato dai suoi sequestratori. E nel Paese è stato assassinato un membro del consiglio municipale di Adamyia, quartiere sunnita di Baghdad. La polizia irachena ha ucciso, inoltre, un kamikaze che si apprestava a compiere un attentato a bordo di un’autobomba nel nord del Paese. Per garantire una più adeguata cornice di sicurezza nello Stato arabo è arrivata oggi a Baghdad una delegazione della Nato in vista dell’avvio della missione che avrà come obiettivo l’addestramento del nuovo esercito iracheno. Negli Stati Uniti fa discutere, intanto, la mancata comunicazione da parte della Cia di informazioni rilevanti sui programmi militari di Baghdad al presidente George Bush. Ce ne parla Amedeo Lomonaco:

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Prima dell’attacco all’Iraq la Cia non ha trasmesso al presidente americano informazioni, ricevute da parenti degli scienziati iracheni, sulla decisione di Baghdad di rinunciare al proprio programma per la produzione di armi di distruzione di massa. Lo riferisce il quotidiano ‘New York Times’ citando funzionari governativi anonimi. Il primo ministro britannico, Tony Blair, ha ammesso inoltre che le armi chimiche e biologiche del regime di Saddam Hussein potrebbero non essere mai trovate. Per quanto riguarda l’ex rais, la guida suprema dell’Iran,  l’ayatollah Ali Khamenei, ha detto che l’attacco iracheno al suo Paese nel 1980 e gli otto anni di guerra che ne sono seguiti, dovrebbero essere “i più importanti capi di imputazione contro Saddam”. Ma ha anche aggiunto che devono essere gli stessi iracheni a dover processare il loro ex presidente.

Prosegue la caccia per catturare Al Zarqawi

Continua, intanto, la caccia al numero uno di Al Qaeda in Iraq, Al Zarqawi. Durante un ennesimo raid aereo americano lanciato ieri sera su Falluja, città dove si sarebbe rifugiato il terrorista giordano, sono rimaste uccise almeno 15 persone. Sempre ieri tre soldati americani sono morti in seguito a combattimenti avvenuti nella provincia di Al Anbar ed un bambino è deceduto quando l’auto sulla quale viaggiava non si è fermata ad un posto di blocco della coalizione ed è stata raggiunta da colpi di arma da fuoco. Sono infine arrivati in Italia, questa notte, i soldati italiani feriti ieri nell’incidente stradale costato la vita, a Nassiriya, al caporal maggiore Antonio Tarantino.

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