Iraq: attacchi della guerriglia contro un mercato

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Una interminabile e drammatica sequenza di odio e violenze sta devastando l’Iraq, duramente colpito, nelle ultime 24 ore, da continui attacchi ai soldati della coalizione, da sanguinosi scontri che hanno causato la morte di combattenti iracheni, e da tragiche operazioni suicide condotte dalla guerriglia contro un mercato, un ospedale e un autobus. Amedeo Lomonaco:

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Nell’inferno iracheno – dove ieri almeno 72 persone hanno perso la vita per le esplosioni di una bomba in un mercato di Baghdad, per la deflagrazione di un ordigno al passaggio di un autobus nei pressi di Haswa, per gli attacchi alle truppe delle coalizione e i drammatici scontri tra guerriglieri e soldati americani avvenuti in diverse città del Paese – quattro bambini iracheni sono stati uccisi stamani a Baghdad in seguito ad un ennesimo agguato dinamitardo contro le truppe statunitensi. In questo drammatico scenario, segnato anche oggi da altri attacchi che hanno causato a Mossul la morte di almeno quattro persone per il lancio di razzi contro un ospedale, una stazione radiotelevisiva e il parcheggio di un albergo, si deve comunque registrare a Falluja, assediata dalle truppe statunitensi dallo scorso 5 aprile, un nuovo accordo tra la autorità locali e le forze americane per estendere la tregua a tempo indeterminato.

Sospesi a falluja gli aiuti della Croce Rossa

Nella città del triangolo sunnita, dove sono stati momentaneamente sospesi gli aiuti della Croce Rossa italiana alla popolazione locale, l’accordo tra le parti prevede un impegno congiunto delle forze della coalizione e di quelle della difesa civile irachena per assicurare un’adeguata cornice di sicurezza. E nel Paese arabo, il primo ministro australiano, John Howard, ha intanto compiuto una visita a sorpresa alle truppe di Canberra, cogliendo l’occasione offerta dalla ricorrenza del cosiddetto Anzac Day, il giorno in cui si commemorano i soldati di Australia e Nuova Zelanda caduti in guerra.

Angoscia per i 3 ostaggi italiani

In Italia, dove è previsto il rimpatrio di due soldati italiani feriti non in modo grave la scorsa notte a Nassiriya, dopo un attacco contro la sede dell’Autorità provvisoria di coalizione, non si interrompe l’alternanza di angoscia e speranza per la sorte dei tre ostaggi ancora in mano alla guerriglia: dopo circa due settimane di assoluto silenzio oggi qualcuno ha risposto al cellulare di Umberto Cupertino, uno dei tre italiani sequestrati in Iraq. Una voce maschile ha salutato e quindi ha subito riattaccato.

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