Giuerra in Iraq: in tre anni 100 morti ogni giorno

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Almeno 100 morti ogni giorno, più di 650 mila vittime in tre anni. Sono i drammatici dati forniti dall’ONU e da ricercatori americani sugli effetti devastanti, in Iraq, di continui scontri e attentati dall’inizio della guerra, nel marzo del 2003. Anche oggi, almeno 13 persone sono morte in seguito a diversi attacchi compiuti nella capitale irachena. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Ogni giorno, in Iraq, cento persone vengono uccise in media da milizie armate. E’ questo l’allarme lanciato dal responsabile per gli affari umanitari dell’ONU, secondo cui sono quasi un milione e mezzo i profughi iracheni nei Paesi limitrofi. A questi drammatici dati bisogna poi aggiungere quelli di uno studio realizzato dalla facoltà di medicina dell’università Johns Hopkins del Maryland, in collaborazione con un ateneo di Baghdad. Dal dossier, diffuso ieri, emerge che la guerra in Iraq ha provocato oltre 650.000 mila vittime civili, quasi 13 volte di più di quanto stimato finora dalle forze americane. Il presidente statunitense, George Bush, ha subito seccamente respinto le conclusioni dello studio dei ricercatori.

Ancora scontri e attentati

Ma il terreno continua a confermare la tragicità della situazione: almeno 8 persone sono morte in seguito ad un assalto compiuto stamani da uomini armati nella sede di un’emittente televisiva a Baghdad. In una duplice esplosione, avvenuta sempre nella capitale, sono poi rimasti uccisi almeno 5 iracheni. Sul versante politico, il Parlamento iracheno ha approvato ieri la legge, che entrerà in vigore entro 18 mesi, per la costituzione di uno Stato federale. La votazione è stata però boicottata dai deputati sunniti che ritengono il federalismo penalizzante per la loro comunità. Il progetto è stato comunque approvato dalla maggioranza dei 140 parlamentari presenti su 275. Si estende così anche a sunniti e sciiti lo status finora riservato ai soli curdi. L’Iraq sarà quindi diviso in tre entità su basi etnico-religiose, dotate ciascuna di ampia autonomia.

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