Intervista con il cardinale Toppo dopo le legislative in India

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

 In India, le consultazioni, cominciate il 16 aprile e terminate il 13 maggio, sono state segnate da una netta vittoria della coalizione guidata dal partito del Congresso di Sonia Gandhi. I nazionalsiti hindu dello schieramento Bharatiya Janata (Bjp) hanno invece riconosciuto la sconfitta. Il risultato può avere rilevanti riflessi su temi importanti, come quelli della tutela delle minoranze e della libertà religiosa.

Intervista con il cardinale Toppo

Sulle elezioni in India si sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco, l’arcivescovo di Ranchi, il cardinale Telesforo Placidus Toppo:

R. – Io ho sempre pensato che il popolo indiano avesse un grande senso di democrazia. Votano veramente come pensano. Dobbiamo avere fiducia nel popolo indiano perché è la più grande democrazia del mondo e funziona. Ci sono persone ricche e persone povere, istruite e non istruite, ma la democrazia funziona. Anche questa volta il buon senso prevale.

Vittoria schiacciante per il Partito del congresso

D. – Per quanto riguarda il Partito del congresso, si tratta di una vittoria non prevista in queste proporzioni…

R. – Sì, il Partito del congresso, prima dell’esito elettorale, riteneva che in parlamento non avrebbe riportato una vittoria così netta. L’affermazione poi è stata schiacciante. Il Partito del congresso non ha bisogno di altre formazioni per comporre questo governo. La loro alleanza è in grado di formare il governo.

La sfida della libertà religiosa

D. – Per quanto riguarda il futuro, oltre a tutelare i poveri e le minoranze, un’altra sfida sarà quella di difendere la libertà religiosa…

R. – Sì, perché questo è importante per noi. Sulla situazione in Orissa il primo ministro indiano, Manmohan Singh, aveva detto: le violenze compiute in Orissa lo scorso anno da gruppi di fondamentalisti sono una vergogna nazionale.

Situazione dei cristiani in Orissa

D. – Eminenza, a proposito delle violenze scoppiate in Orissa la scorsa estate, qual è adesso la situazione dei cristiani fuggiti da quelle terre?

R. – Non è ancora molto soddisfacente. C’è da segnalare comunque che anche il primo ministro dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha lasciato il Partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp). Questo è un buon segno: la situazione sta gradualmente migliorando e adesso vediamo cosa riuscirà a fare questo governo.

Richieste della Chiesa al governo

D. – Cosa chiede in particolare la Chiesa al futuro governo?

R. – La Chiesa chiede sicurezza per le minoranze. I cristiani devono tornare nelle loro case e se non ritornano in Orissa il problema rimane.

Il nodo dei Dalit

D. – Un altro aspetto da mettere in evidenza è quello dei Dalit, i cosiddetti “fuori casta”…

R. – E’ questo un tema sul quale si registrano importanti passi in avanti: politicamente i Dalit stanno emergendo. Molti ministri e anche membri del parlamento sono Dalit.

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