Intervento di mons. Migliore sulle fonti di energia

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Durante la 64.ma sessione dell’Assemblea generale dell’Onu, mons. Celestino Migliore – osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu – è intervenuto sulla questione ormai “fondamentale” delle fonti di energia, rinnovabili e non rinnovabili. E’ necessaria – ha detto – “l’identificazione di una strategia” in grado rispondere alle priorità nel breve e lungo termine, garantendo la sicurezza e tutelando l’ambiente. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Per affrontare i problemi legati al cambiamento climatico – spiega l’arcivescovo Celestino Migliore – si deve avviare una “transizione” verso un’economia più efficiente che porti “ad un minor consumo e uso di combustibili fossili”. La promozione di nuove e rinnovabili fonti di energia, oltre ad essere centrale in questa strategia, è di grande importanza per garantire “uno sviluppo a lungo termine” che può essere sostenuto anche in diverse aree del pianeta. Sono tre gli aspetti rilevanti indicati dall’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.

Progressi cruciali per eliminare la povertà

In primo luogo – aggiunge mons. Celestino Migliore – “i progressi nel campo delle energie rinnovabili sono estremamente importanti per l’eliminazione della povertà”. La cooperazione energetica dovrebbe essere regolata da strumenti economici e fiscali. L’accesso alle fonti rinnovabili è essenziale per consentire ai Paesi in via di sviluppo di soddisfare la loro crescente domanda di energia.

Impatto dell’accesso alle fonti energetiche

L’accesso alle fonti energetiche – prosegue mons. Celestino Migliore – ha un profondo e positivo impatto sulla salute, l’istruzione, l’alimentazione e le opportunità di reddito. Migliorare l’accesso alle fonti di energia richiede infrastrutture migliori, garantite da adeguati riferimenti giuridici e istituzionali.

Costi ambientali

Un secondo rilevante aspetto riguarda i costi ambientali e umani. E’ prioritaria per il presule l’individuazione di fonti energetiche “affidabili, economicamente sostenibili, socialmente accettabili e compatibili con l’ambiente”. Lo sfruttamento dell’ambiente può fornire a breve termine un incremento economico ma tale crescita – fa notare il presule – ha un alto prezzo.

Sfide legate alle energie rinnovabili

I costi di oggi riguardano soprattutto i Paesi in via di sviluppo, i poveri e coloro che non hanno la capacità di proteggersi dalle problematiche legate al cambiamento climatico. Il settore delle energie rinnovabili rappresenta una sfida e un’opportunità per i governi, la società civile e le organizzazioni internazionali, a lavorare insieme. Le iniziative comuni che riguardano le energie rinnovabili dovrebbe essere basate sulla “giustizia intergenerazionale”.

Necessarie campagne di sensibilizzazione

L’arcivescovo Celestino Migliore sottolinea infine che per il successo dei programmi di energia rinnovabile, sono fondamentali campagne di formazione e sensibilizzazione. La società civile e le organizzazioni religiose possono offrire un importante contributo per promuovere l’uso di fonti energetiche rinnovabili. E’ necessaria una “cooperazione multidimensionale”, che ponga una responsabile gestione umana della terra al centro degli sforzi internazionali, nazionali e individuali.

 

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