Il Papa alle suore: missione è servizio, non servitù

© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews La questione degli abusi, il diaconato, il ruolo della donna nella Chiesa, la possibilità di un viaggio apostolico in Sud Sudan. Sono questi alcuni dei temi affrontati da Papa Francesco durante l’incontro con le Superiore Generali.

Il problema degli abusi non si risolve da un giorno all’altro. È quanto ha affermato Papa Francesco rivolgendosi, a braccio, alle partecipanti alla XXI Assemblea plenaria dell’Unione Internazionale Superiore Generali (Uisg). È iniziato un processo per risolvere questo problema, di cui, ha detto il Papa, “stiamo prendendo coscienza, con tanta vergogna, ma benedetta vergogna”. Ascolta il servizio con la voce del Papa:

Il problema degli abusi: il problema degli abusi non si risolve con le soluzioni della Chiesa da un giorno all’altro. Si è incominciato un processo: ieri è uscito un altro documento e così, lentamente, stiamo facendo un processo, perché è una cosa che da 20 anni ad adesso noi non avevamo coscienza e stiamo prendendo coscienza, con tanta vergogna ma benedetta vergogna.

Abusi di potere

Francesco ha aggiunto che l’abuso delle religiose è un problema serio. Ed è un problema grave, ha affermato, anche l’abuso di potere, l’abuso di coscienza. Il Papa ha sottolineato, in particolare, che le religiose non devono “diventare le domestiche di un chierico”. Devono svolgere la loro missione nella dimensione del servizio, non in quella della servitù:

E anche, non solo l’abuso sessuale della religiosa: anche l’abuso di potere, l’abuso di coscienza. Dobbiamo lottare contro questo. E anche il servizio delle religiose: per favore, servizio sì, servitù, no.

Diaconato femminile

Per quanto riguarda il diaconato femminile, il Papa ha ricordato che una commissione ha approfondito questo tema. Per “un decreto sacramentale”, ha spiegato, serve un fondamento teologico, storico. Il lavoro, ha poi detto il Santo Padre, andrà avanti.

La Chiesa è donna

È sbagliato pensare che l’impegno delle suore nella Chiesa sia solo funzionale. “La Chiesa – ha affermato il Papa – è donna”. Questa non è una immagine ma la realtà. Nella Bibbia, ha ricordato, la Chiesa è “la sposa”, la sposa di Gesù. Anche sulla teologia della donna, ha sottolineato, si deve andare avanti.

Sud Sudan nel cuore del Papa

Rispondendo alla domanda di una superiora sud-sudanese il Papa ha affermato, infine, che quest’anno forse ci sarà la possibilità per un viaggio in Sud Sudan. Non è una promessa, ha specificato, ma una possibilità che forse si realizzerà in occasione del viaggio apostolico in Mozambico, Madagascar e Mauritius. “Voglio andare – ha detto  – il Sud Sudan lo porto nel cuore”.

Non c’è Pasqua senza missione

Nel testo consegnato, Francesco ha sottolineato che nessuno può rubare la passione per l’evangelizzazione. Non c’è Pasqua, ha aggiunto, senza la missione di annunciare il Vangelo a tutti. Il Papa ha rinnovato anche l’esortazione a non avere paura di essere pochi. Bisogna invece aver paura di essere insignificanti, di smettere di essere luce che illumini quanti sono immersi nella notte oscura della storia. Nel discorso consegnato, il Santo Padre ha esortato inoltre a non cedere alla tentazione dell’autoreferenzialità, a non trasformarsi in “eserciti chiusi”. Si deve invece sviluppare la fantasia della carità, vivendo la fedeltà creativa dei carismi.

XXI Assemblea plenaria dell’Uisg

La XXI Assemblea plenaria dell’Unione Internazionale Superiore Generali (Uisg), iniziata a Roma lo scorso 6 maggio, è stata incentrata sul tema “Seminatrici di speranza profetica”. Alla riunione, che si è conclusa oggi, hanno partecipato circa 850 Superiore Generali, provenienti da 80 diversi Paesi. Tra i temi affrontati anche quello dell’interculturalità. LUnione Internazionale Superiore Generali è un’organizzazione mondiale di Superiore Generali di Congregazioni religiose femminili, approvata canonicamente. È un foro internazionale dove le Superiore Generali condividono esperienze e scambiano informazioni. Attualmente, è composta da 1900 membri provenienti da più di 100 Paesi e rappresenta oltre 450.000 religiose.

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