Falso allarme bomba a Lourdes

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il Santuario di Lourdes ha vissuto ieri, proprio nel giorno della Festa dell’Assunzione, momenti di grande apprensione. Oltre 30 mila fedeli e pellegrini sono stati fatti allontanare dal luogo mariano in seguito ad una telefonata che segnalava la presenza di quattro ordigni. Il Santuario è rimasto chiuso per diverse ore per consentire il controllo dell’area da parte degli artificieri. Fortunatamente, si è trattato di un falso allarme bomba sul quale le autorità hanno aperto un’inchiesta. Ripercorriamo quei momenti di apprensione attraverso la testimonianza, raccolta da Amedeo Lomonaco, di Emanuele Boero responsabile Unitalsi a Lourdes:

R. – E’ stato un momento difficile perché in un ambiente di pace, di serenità, di preghiera si è violentemente intromesso questo annuncio di violenza. Il 15 di Agosto è un momento di presenza eccezionale di pellegrini, ed era veramente affollatissimo il Santuario. Si è vissuta un’esperienza invece di deserto, perché in pochi minuti tutto è stato chiuso e tutti gli spazi del Santuario erano completamente deserti. La Grotta è rimasta nella totale solitudine. Non si vede neanche d’inverno questo deserto, perché c’è sempre, comunque, una presenza di pellegrini.

Operazioni di evacuazione

D. – In quale clima si sono svolte le operazioni di evacuazione?

R. – Noi eravamo tutti alla Messa internazionale che si svolgeva nella grande Basilica di Pio X. Proprio a mezzogiorno è arrivato questo allarme. I pellegrini malati stavano defluendo in quel momento dalla Basilica per andare verso i centri di accoglienza, verso gli alberghi per il pranzo. Quindi è stato segnalato dai servizi di sicurezza questa difficoltà e nell’ordine, nella tranquillità – direi – siamo riusciti a far uscire in breve tempo tutti i pellegrini dal Santuario che è stato isolato completamente.

Momenti di apprensione

D. – Come hanno vissuto fedeli e pellegrini questi momenti di apprensione?

R. – La gente era ammassata, nell’ordine, ma comunque tutti vicino alle porte d’ingresso con la voglia di rientrare, Non appena è stato dato di nuovo, per fortuna, l’annuncio che tutto si era risolto e che si poteva rientrare, l’afflusso è stato immediato. Il Santuario si è ripopolato immediatamente e già 20 minuti dopo partivano i canti della processione eucaristica. Il vescovo di Lourdes, mons. Jacques Perrier ha voluto subito riprendere le celebrazioni.

Il Santuario è rimasto chiuso per alcune ore

D. – C’è un’immagine che fotografa in modo eloquente quelle ore in cui il Santuario è rimasto chiuso?

R. – Durante la chiusura, mons. Perrier, ha recitato con poche altre persone il Rosario alla Grotta. Era da solo alla Grotta alle 15.30 e ha voluto recitare il Rosario anche se in quel momento la Grotta era zona interdetta. Ma il vescovo ha detto: “La Madonna ci ha chiesto di pregare, io sono qui e prego”. Ha “disobbedito” e non si è allontanato dal Santuario perché ha voluto dare una testimonianza di fede e di preghiera.

Festa dell’Assunzione

D. – Fa riflettere poi che l’allarme bomba è arrivato nel giorno della Festa dell’Assunzione…

R. – E’ una festa di Maria ed è una festa che da sempre celebriamo sia in Francia sia in tutto il mondo, quindi la presenza di pellegrini a Lourdes è fortissima. Poi si lega anche ad un periodo di vacanza. Le persone sfruttano questo periodo venendo qui per ristorarsi anche nello spirito.

Foto:

© José Luiz Bernardes Ribeiro /

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