I cristiani in Iraq abbandonano il Paese

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

I cristiani in Iraq vivono nella paura, ma animati da solidarietà ecumenica. Lo ha detto l’arcivescovo latino di Baghdad, mons. Jean Benjamin Sleiman, aggiungendo che in alcuni quartieri della capitale, così come a Bassora e a Mossul, i cristiani rimasti vivono nel terrore quotidiano. Parlando della nuova Costituzione irachena, il presule ha sottolineato, quindi, che ci sono elementi nuovi, come il riferimento alla libertà di coscienza, ma anche punti rimasti inalterati. L’arcivescovo ha citato, ad esempio, l’articolo 2, nel quale si afferma che “ogni legge che contraddice la Sharia è nulla”.

Molti si rifugiano in Siria e in Libano

L’Iraq – ha aggiunto – è strutturato “antropologicamente in una forma tribale e questa è una grossa difficoltà per i diritti dell’uomo”. Il presule ha poi ricordato che dei 700 mila cristiani che abitavano in Iraq prima dell’intervento militare statunitense, nel marzo del 2003, circa la metà si sono rifugiati in Giordania, Siria, Libano, nei pressi di Mossul e nel Kurdistan iracheno. Ultimamente, in questa area, la crisi si è aggravata: la regione curda, considerata in passato un rifugio sicuro, è teatro infatti di tensioni . Ad alimentarli sono gli attacchi dei ribelli curdi in territorio turco e l’eventualità, prevista dal parlamento di Ankara, di operazioni militari turche su larga scala contro postazioni di guerriglieri.

L’appello del Papa sul Kurdistan

Proprio sul Kurdistan, il Papa ha lanciato, domenica scorsa all’Angelus, un appello ricordando che numerose popolazioni, tra cui anche cristiani, “hanno trovato rifugio” in questa regione per sfuggire “all’insicurezza ed al terrorismo”. La questione dei profughi e degli sfollati desta poi preoccupazione in tutto il Paese arabo: il continuo dramma delle violenze, l’instabilità politica e la fragilità economica continuano infatti a rendere tutto l’Iraq uno Stato insicuro, un Paese abbandonato da molti iracheni.

Fuggiti all’estero oltre 2 milioni

Sono almeno due milioni quelli fuggiti all’estero secondo l’ONU. E’ elevato anche il numero degli sfollati interni: la Mezzaluna Rossa irachena, nell’ultimo rapporto, rende noto che sono oltre 2,3 milioni, in maggioranza donne e bambini, le persone che hanno lasciato le loro case per sfuggire alle violenze.

 

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