© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

E’ sempre più grave la crisi tra Iran e Regno Unito innescata dall’arresto, da parte delle autorità di Teheran, di 15 marinai britannici catturati mentre erano in navigazione nella acque del Golfo Persico. Il premier britannico, Tony Blair, ha parlato di una “nuova fase” nella crisi e ha lanciato un duro monito alla Repubblica islamica. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il governo britannico sembra pronto a percorrere altre vie: Tony Blair ha avvertito che un eventuale fallimento degli sforzi diplomatici per rimpatriare i 15 militari porterà la questione ad una “fase differente”. Il premier non ha chiarito dettagli e implicazioni di questa eventuale, nuova fase. “Al momento – ha infatti precisato Blair – gli sforzi sono concentrati sul fronte diplomatico”. “Le nostre prime preoccupazioni – ha aggiunto – sono per il rilascio dei 15 britannici detenuti in Iran nel più breve tempo possibile”. Il governo britannico sostiene che i militari siano stati catturati “senza alcuna giustificazione”.

Teheran: i marinai hanno superato il confine tra Iraq e Iran

Per le autorità della Repubblica islamica, invece, i marinai britannici – che secondo il governo di Teheran “stanno bene e vengono trattati bene” – hanno superato il confine tra Iraq e Iran per condurre attività spionistica. Ma il ministero degli esteri iracheno ha già confermato la tesi di Londra, secondo cui i 15 militari sono stati arrestati in acque irachene. Un’altra spinosa questione, quella sul nucleare iraniano, propone intanto nuovi, inquietanti attriti. In un comunicato, il Ministero degli esteri russo precisa che “la Russia rifiuta qualunque mezzo di forza per risolvere il problema del dossier nucleare dell’Iran”.

La via del dialogo per risolvere la crisi

Non è possibile – si legge nel testo – “permettere il successo della strisciante tattica americana, che vuole trascinare la comunità internazionale in una crisi di vasta portata”. Ma non mancano, comunque, tentativi di riavviare il negoziato. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la Politica estera, Javier Solana, e il capo negoziatore iraniano sul nucleare, Ali Larijani, hanno avuto un colloquio telefonico definito “chiaro e diretto”. Larijani ha espresso il desiderio di risolvere la crisi “attraverso la strada delle trattative”, ma ha ribadito che con le sanzioni l’Occidente non ha intrapreso “il percorso giusto”. Per Solana, si è trattato di un gesto per “ristabilire i contatti, per spiegare quanto la comunità internazionale abbia fatto e che cosa si attenda da Teheran”.

Foto:

Tasnim News Agency [CC BY 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0)], via Wikimedia Commons

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