Iraq: ore cruciali per l’assalto Usa a Falluja

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq l’assalto americano a Falluja sembra essere entrato nella fase decisiva. Secondo le forze statunitensi l’80 per cento della città è sotto il loro controllo. Nuove azioni della guerriglia si registrano intanto a Mossul, dove il governo iracheno ha mandato rinforzi. Si teme l’apertura di un secondo fronte di insurrezione: una manovra per distogliere attenzione e forze militari da Falluja. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Si continua a combattere a Falluja. La battaglia si è spostata oggi nella parte meridionale della città ma la resistenza più violenta si riscontra a Julan, distretto a nord ovest dove sono stati sparati almeno venti colpi di mortaio dalle truppe della coalizione contro postazioni di ribelli. Quattro elicotteri statunitensi, colpiti nei pressi di Falluja dal fuoco nemico, sono riusciti a rientrare nella loro base. Il bilancio provvisorio dei morti nell’assalto contro la città sunnita è finora di 22 militari americani. Sull’altro fronte i miliziani rimasti uccisi sarebbero più di 600.

Nuovo messaggio di Al Qaeda

Il leader di Al Qaeda in Iraq, il giordano Al Zarqawi, ha esortato con un nuovo messaggio tutti i guerriglieri a resistere strenuamente alle forze americane. E con l’inasprirsi dell’offensiva contro la città sunnita, il governo iracheno ha reso noto che l’aeroporto internazionale di Baghdad resterà chiuso fino a nuovo ordine.

A Mossul soldati Usa abbandonano base militare

A Mossul i soldati statunitensi hanno abbandonato, inoltre, una base militare saccheggiata questa mattina da decine di miliziani. In questo quadro di emergenza, e in occasione della festa di domani per la fine del mese del Ramadan, è stato anche imposto un coprifuoco notturno a Najaf. A Baghdad uomini armati hanno fatto irruzione in un hotel dove hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con le guardie irachene addette alla sicurezza. L’azione, condotta dai ribelli nella convinzione di trovare nell’albergo cittadini americani, non ha provocato vittime.

Rivenuti i corpi di dieci persone

La polizia ha rinvenuto i corpi senza vita di dieci persone, probabilmente iracheni della guardia nazionale. Sul versante politico, il premier iracheno Iyad Allawi è giunto a Nassiriya per incontrare le autorità locali. Il primo ministro si è poi recato al quartier generale del contingente italiano per rendere omaggio alle vittime della strage del 12 novembre 2003. “Il sangue dei caduti italiani e iracheni resterà sempre nella nostra memoria”, ha detto durante la cerimonia Allawi.

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