Elezioni in Iraq e appello per Giuliana Sgrena

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

L’accorato appello rivolto stamani dal Papa per la liberazione della giornalista italiana rapita in Iraq, Giuliana Sgrena, ha profondamente commosso la famiglia. “E’ una testimonianza di vicinanza che si aggiunge alla tante manifestazioni di solidarietà ricevute in questi giorni”, ha detto il fratello dell’inviata del Manifesto. In Iraq, intanto, sono stati annunciati i risultati definitivi della consultazione tenutasi lo scorso 30 gennaio per designare 275 rappresentanti del Parlamento e i membri di 18 Consigli provinciali. La vittoria è andata come previsto alle liste sciite. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

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L’affluenza alle urne è stata di circa il  58%, ma molto bassa nelle zone sannite. La coalizione che raccoglie i principali partiti sciiti, Alleanza irachena unita, ha conquistato circa il 48% dei voti. Al secondo posto la lista della coalizione curda con poco più del 25%, seguita da quella capeggiata da Iyad Allawi, l’attuale premier a interim, con circa il 13%. Dopo la certificazione dei risultati, l’Assemblea nazionale sarà chiamata a redigere la Costituzione che sarà sottoposta a referendum nel mese di ottobre. Se la Costituzione verrà approvata, si terranno a dicembre nuove elezioni per scegliere il Parlamento.

Violenze in varie regioni del Paese

Sul terreno, intanto, non si interrompono le violenze: l’emittente Al Arabiya ha reso noto che questa mattina sono stati uccisi due esponenti politici della lista elettorale del premier Allawi. Tre corpi di iracheni, che portavano segni di torture, sono poi stati scoperti a est di Baghdad e lungo la strada che collega Hilla e Kerbala almeno una persona è morta per l’esplosione di una bomba nei pressi di un posto di controllo. A nord della capitale uomini armati hanno ucciso, inoltre, un ufficiale dell’esercito iracheno. L’assassinio è stato rivendicato da un gruppo del terrorista giordano Al Zarqawi.

Sparstoria a Mossul e attacco a Baghdad

Episodi di violenza sono avvenuti anche a Mossul dove due civili sono morti per una sparatoria seguita al lancio di un razzo contro la sede del governatore. Forze di polizia hanno lanciato stamani una operazione di rastrellamento e hanno fermato 52 persone, sospettate di coinvolgimento nel sanguinoso attacco contro le panetterie di Baghdad costato la vita ad undici civili.

Rapimento Sgrena, il governo italiano: non si tratta con terroristi

Sul caso di Giuliana Sgrena, la giornalista del ‘Manifesto’ rapita in Iraq, il ministro italiano degli Esteri Gianfranco Fini ha dichiarato infine che “l’Italia non tratta con i criminali”. “Il governo – ha aggiunto – sta lavorando per il suo rilascio”.

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