Estremisti: decapitate le due volontarie italiane

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Iraq un gruppo che si definisce “Sostenitori di al Zawahri”, in un messaggio su un sito web, ha dichiarato che le due operatrici umanitarie, Simona Pari e Simona Torretta, sono state decapitate per punire – si legge nel testo – “le atrocità commesse dalle forze italiane contro il popolo iracheno nella città di Nassiriya”.
Gli estremisti chiedono il ritiro delle truppe italiane
Nel comunicato viene anticipata, inoltre, la pubblicazione di un video che confermerebbe la morte delle due italiane. Un secondo drammatico annuncio è stato diffuso anche da un altro gruppo estremista islamico che ha affermato, con un messaggio pubblicato questa notte su Internet, di aver ucciso le due volontarie. Nel documento si afferma che le due giovani sono state uccise perché il governo del premier Silvio Berlusconi non ha accolto la richiesta di ritirare i propri soldati dal Paese. Forti dubbi sull’attendibilità dei due comunicati. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
“Il governo italiano si è attivato in tutte le direzioni e al momento non è stato trovato alcun riscontro che confermi queste notizie. Si invita perciò alla massima cautela e responsabilità”. Con queste parole Palazzo Chigi mantiene prudenza su entrambi i messaggi che annunciano la morte delle due cittadine italiane.
Notizia da verificare, dubbi su autenticità
La speranza che quanto pubblicato su internet non sia vero è anche alimentata da alcune constatazioni: il sito che ospita il primo messaggio è raramente usato dai gruppi fondamentalisti e nel testo i nomi delle due volontarie italiane non sono mai citati esplicitamente. “Il moltiplicarsi dei comunicati – si legge inoltre in una nota di Palazzo Chigi – induce a pensare che ci si trovi di fronte a un probabile quadro di terrorismo mediatico”. Per il Consiglio degli Ulema sunniti, inoltre, Simona Torretta e Simona Pari sono ancora vive e nelle mani di una banda che non ha niente a che fare con la guerriglia.
Sequestrati due autisti
Sempre sul fronte ostaggi si deve aggiungere che questa mattina sono stati sequestrati altri due autisti di cui si ignora, al momento, la nazionalità. Il ministro degli Esteri britannico, Jack Straw, ha escluso inoltre qualsiasi possibilità di trattativa con il gruppo che tiene in ostaggio l’inglese Kenneth Bigley, rapito insieme a due americani uccisi, nei giorni scorsi, dai sequestratori. Ieri il prigioniero ha lanciato uno straziante appello al premier Tony Blair in un video accompagnato da un altro drammatico filmato che documenta l’uccisione del secondo ostaggio statunitense. Sul terreno l’esercito americano ha sferrato, nella notte, un attacco aereo sulla città di Samarra provocando la morte di almeno 3 persone. Il primo ministro iracheno Iyad Allawi ha dichiarato infine, contrariamente a quanto annunciato ieri da un portavoce del ministero della Giustizia, che l’Iraq non intende rilasciare per il momento Rihab Taha, esperta di armi biologiche e conosciuta come “Dottoressa Germe”.