Alta tensione in Bielorussia dopo il voto
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
E sempre più alta la tensione in Bielorussia: l’Unione Europea è pronta ad adottare misure contro il regime di Lukashenko, che nella notte ha stroncato la protesta dei manifestanti contro i risultati delle presidenziali di domenica scorsa, definiti non trasparenti dall’OSCE. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il Consiglio Europeo è pronto ad adottare misure restrittive contro i responsabili politici e amministrativi delle violazioni degli standard internazionali nelle elezioni di domenica scorsa in Bielorussia. Lo ha detto un portavoce dell’Unione Europea precisando che si sta valutando l’ipotesi di sanzioni contro l’ex Repubblica sovietica. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha accusato invece l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), secondo cui il voto non è stato trasparente, di aver alimentato tensioni elettorali.
Rimosso il villaggio dell’opposizione
L’OSCE chiede, intanto, l’immediata scarcerazione degli oppositori arrestati nella notte. Dopo 5 giorni di proteste, la Polizia ha disperso, infatti, i dimostranti che avevano occupato la centrale piazza d’Ottobre per chiedere la ripetizione delle elezioni. Il presidio dei manifestanti, un improvvisato agglomerato di tende ribattezzato “il villaggio dell’opposizione”, è stato rimosso con i bulldozer. Gli agenti hanno arrestato almeno 200 persone, soprattutto giovani. Tra i fermati, che si tenevano per mano per resistere pacificamente all’azione delle Forze dell’ordine, c’è anche il figlio di Alexander Milinkevic, leader dell’opposizione.
Nuova manifestazione a Minsk
I giovani, prima di essere prelevati dalla polizia, hanno gridato slogan chiedendo “libertà” e “giustizia”. Gli arrestati sono stati identificati e dovrebbero rischiare fino a 15 giorni di carcere per aver partecipato “ad una manifestazione non autorizzata”. Il comandante dei reparti di Polizia che hanno sgomberato la piazza, ha detto che “la rivoluzione è finita”. Ma Milinkevic ha già lanciato un’altra sfida al regime di Lukashenko, definito dagli Stati Uniti l’ultimo dittatore d’Europa. Il leader dell’opposizione ha annunciato una nuova, grande manifestazione per domani a Minsk.