Abu Mazen eletto presidente palestinese

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Mahmud Abbas, detto Abu Mazen, è il successore di Yasser Arafat. Nelle elezioni presidenziali palestinesi di ieri, il candidato di Al Fatah ha vinto con il 62,3 per cento dei consensi. Il rivale più vicino ad Abu Mazen, il democratico indipendente Mustafa Barguti, ha ottenuto invece il 19,8 per cento delle preferenze. Il giuramento del vincitore è previsto mercoledì prossimo. L’affluenza è stata del 66 per cento e le operazioni di voto si sono svolte regolarmente nonostante l’invito a boicottare le elezioni diffuso da militanti islamici. La chiusura dei seggi è stata rinviata di due ore per consentire agli elettori, trattenuti ai posti di blocco israeliani per i controlli, di recarsi alle urne. Sulla consultazione, ascoltiamo Amedeo Lomonaco:

Abu Mazen ha dedicato la vittoria al suo predecessore. “Offriamo questo successo – ha dichiarato l’ex premier a Ramallah – all’anima del nostro fratello Yasser Arafat e a tutti i palestinesi”. Abu Mazen si è detto pronto ad incontrare il premier israeliano Ariel Sharon in qualsiasi momento. Il riferimento al “nemico sionista”, pronunciato  martedì scorso dopo l’uccisione di sette palestinesi, viene ora considerato da molti editorialisti israeliani, come un moto di rabbia.

Trovare una soluzione al conflitto

Il neo presidente dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione al conflitto illustrando i punti fondamentali del suo programma. “La nostra linea politica – ha spiegato Abu Mazen – è quella ratificata dal Consiglio nazionale palestinese nel 1998. Non possiamo accettare un accordo che ci dia meno di uno Stato palestinese sovrano entro i confini del 1967 e con capitale Gerusalemme est”. Sulla Road Map, il piano di pace fissato da ONU, Russia, Unione Europea e Stati Uniti, l’ex premier ha ribadito l’impegno per la sua realizzazione: “La Road Map – ha detto – esiste ancora, nonostante sia stata spinta in un angolo dalla decisione del disimpegno unilaterale da Gaza”.

Hamas e Jihad islamica pronte a cooperare

I movimenti di Hamas e Jihad islamica hanno manifestato, inoltre, la loro disponibilità a collaborare e ad aprire un dialogo con il nuovo leader palestinese. Commentando le elezioni, il presidente americano, George Bush, ha parlato di un giorno storico per il popolo palestinese e ha chiesto ad Israele di “migliorare la situazione umanitaria ed economica in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”. Nello Stato ebraico, intanto, è previsto oggi il voto di approvazione sul nuovo governo formato dal partito di centrodestra di Sharon, il ‘Likud’, dai laburisti di Shimon Peres, designato come vice premier, e dalla formazione ortodossa del ‘Fronte della Torah’. Sul terreno si registrano, infine, nuove tensioni al confine tra Israele e Libano: un casco blu francese è rimasto ucciso in un agguato rivendicato dalle milizie sciite filo iraniane degli Hezbollah.

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