Giappone cambia politica monetaria

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Cambio di politica monetaria in Giappone: la Banca Centrale nipponica ha deciso di porre fine alla propria politica monetaria ultra espansiva, adottata da cinque anni a questa parte, e di tornare ad un più classico regime basato sulla crescita dei tassi di interesse. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Dopo 8 anni di deflazione, il Giappone volta pagina e torna ad un regime convenzionale sui tassi, mantenuti negli ultimi anni intorno allo zero. Lo spettro della deflazione, che al contrario dell’inflazione produce il calo dei prezzi, ha iniziato a colpire il Giappone all’inizio degli anni ‘90 dopo lo scoppio della bolla speculativa immobiliare. Ma il costante calo dei prezzi non ha portato solo vantaggi ai consumatori. La deflazione ha fatto calare, infatti, anche i prezzi delle case e di altri beni patrimoniali, con risvolti negativi. Questa tendenza, accompagnata da una frenata generale dei salari, ha portato ad una lunga fase di stagnazione dell’economia nipponica.

Tokyo

Giappone, il Paese con il debito pubblico più alto al mondo

Nella seconda metà degli anni ‘90, i giapponesi hanno cominciato a spendere meno. Di riflesso, sono calati gli utili delle imprese e la disoccupazione, praticamente sconosciuta fino a quel momento in Giappone, è raddoppiata. Nel 1999, proprio per combattere la deflazione e la crisi di liquidità, la Banca centrale nipponica ha avviato la politica dei tassi a crescita zero. Adesso, dopo 8 anni di deflazione, Tokyo cambia politica monetaria mentre l’economia mostra chiari segni di ripresa. La decisione del Giappone, il Paese con il debito pubblico più alto al mondo, conferma la tendenza, già mostrata da Federal Reserve e da Banca centrale europea, del rialzo del costo del denaro.

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