World Social Forum a Tunisi

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Oltre quattromila organizzazioni provenienti da tutto il mondo, tra cui associazioni, sindacati e ong, prenderanno parte, a partire da domani, al World Social Forum, in programma fino al 30 marzo a Tunisi. L’appuntamento è un‘occasione, in particolare, per analizzare i mutamenti innescati dalla “Primavera araba”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Il World Social Forum approda a Tunisi, una delle capitali della “primavera araba”. Al centro dei lavori, la rinascita dei sindacati nel Maghreb, le esperienze dei movimenti di protesta nel mondo arabo, le condizioni di vita dei migranti, la situazione della Palestina e, soprattutto, l’attuale realtà politica ed economica, vissuta in questa fase storica, dalla Tunisia. Federica Siddi, rappresentante Focsiv (Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario) all’World Social Forum:

“Il fatto che comunque la Tunisia sarà, in questi giorni, sotto i riflettori darà modo alle realtà del Paese di raccontarsi. Nonostante il Forum sia mondiale, per cui le tematiche riguarderanno i problemi di tutto il mondo, i movimenti associativi tendono a puntare un focus sulla situazione attuale: le preoccupazioni sono quelle che stanno vivendo loro in questo momento”.

Paesi segnati da incertezza

Dopo i profondi mutamenti innescati dalla rivoluzione, diversi Paesi attraversati dalla “Primavera araba” e in particolare la Tunisia, vivono ancora una fase di incertezza:

“Quello che si respira maggiormente è un clima di preoccupazione, perché sono ancora in una fase politica di transizione: le persone si chiedono ancora quale sarà il loro futuro. E’ come se fosse una rivoluzione che ancora continua almeno dal punto di vista delle speranze della gente: c’è chi si sente ancora ottimista per il cambiamento e chi, forse, ha anche un po’ paura di non vedere poi un futuro…”.

Foto:

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