Voto in Burundi. Vigila l’Onu

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Al voto di nuovo in Burundi, dopo le elezioni comunali di un mese fa. 4. Circa 5.500 caschi blu dell’ONU vigilano sul voto, che vede ancora una volta favoriti gli ex ribelli delle Forze per la difesa della democrazia. Il nostro servizio:

Più di tre milioni di burundesi sono chiamati all’appuntamento con le urne per eleggere il nuovo Parlamento. Sono le prime legislative a partire dal 1993, anno di inizio della sanguinosa guerra civile tra la minoranza Tutsi e la maggioranza Hutu che ha provocato almeno 300 mila morti ed oltre un milione di sfollati. Si prevede una vittoria del partito Hutu delle Forze per la difesa e per la democrazia, ex movimento ribelle integratosi nella vita politica dopo gli accordi di pace del 2003. I burundesi hanno già ratificato una Costituzione che assicura ruoli di rilievo anche alla minoranza Tutsi, al potere negli anni ‘90.

Cosa prevedono gli accordi

Gli accordi tra ribelli e governo prevedono, inoltre, la ripartizione dei 100 seggi parlamentari: 60 saranno assegnati a deputati Hutu e gli altri 40 a rappresentanti Tutsi. Le odierne elezioni, precedute la scorsa settimana da scontri tra l’esercito e forze ribelli costati la vita a 18 persone, fanno crescere i timori di nuovi disordini. Ma il responsabile della missione ONU in Burundi, Carolyn McAskie, ha comunque assicurato che non ci saranno violenze. La consultazione si svolge sotto stretta sorveglianza dei caschi blu delle Nazioni Unite.

Foto:

By US Army Africa from Vicenza, Italy [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

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