I vescovi africani: la Chiesa non è seconda a nessuno nella lotta all’Aids

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“La Chiesa non è seconda a nessuno nell’affrontare l’Hiv in Africa e nel prendersi cura delle persone sieropositive malate di Aids”. E’ quanto si legge nel messaggio del Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e Madagascar (Secam) per la Giornata Mondiale contro l’Aids che si celebrerà domani. Questa malattia – scrivono i vescovi – continua ad essere devastante ma “non è più tra i temi prioritari nell’agenda dei governi, della società civile e delle organizzazioni internazionali”. “L’assistenza – si legge inoltre nel messaggio ripreso dall’agenzia Fides – è assolutamente più che mai necessaria: il virus Hiv e l’Aids non sono scomparsi”.

Aids compromette sviluppo e giustizia

L’idea che le cure siano ora disponibili per tutti è falsa: solo un terzo di coloro che necessitano di cure le ricevono. “Dopo due anni dall’inizio del trattamento – sottolineano i presuli – solo il 60% di queste persone continuano ad essere curate”. La pandemia compromette inoltre lo sviluppo e la giustizia: “La crisi economica mondiale e la recessione – si ricorda nel documento – hanno un impatto negativo”.

Ostacoli contro il progresso della terapia

L’aumento dei prezzi del cibo e degli altri beni di base ostacola il progresso della terapia. “Solo una strategia basata sull’educazione alla responsabilità individuale nel quadro di una visione morale della sessualità umana, in particolare attraverso la fedeltà coniugale – concludono i vescovi del Secam – può avere un impatto reale sulla prevenzione di questa malattia”. Anche Benedetto XVI ieri all’Angelus ha ricordato la Giornata mondiale contro l’Aids.

La Chiesa in prima linea contro Aids

Il pensiero del Papa è per ogni persona colpita da questa malattia: “La Chiesa – ha detto il Santo Padre – non cessa di prodigarsi per combattere l’Aids, attraverso le sue istituzioni e il personale a ciò dedicato”. “Esorto tutti – ha aggiunto – a dare il proprio contributo con la preghiera e l’attenzione concreta, affinché quanti sono affetti dal virus Hiv sperimentino la presenza del Signore che dona conforto e speranza. Auspico infine che, moltiplicando e coordinando gli sforzi, si giunga a fermare e debellare questa malattia”.

33,4 milioni di persone portatrici del virus dell’Hiv

Alla vigilia della Giornata, infine, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Programma dell’Onu sull’Hiv/Aids e Unaids hanno reso note le stime della malattia a livello mondiale. Ammontano a 33,4 milioni di persone portatrici del virus dell’Hiv nel mondo. Il dato è in crescita rispetto a 2 anni fa. Il rapporto sottolinea che i connotati dell’epidemia stanno mutando e che le varie forme di prevenzione non sono certo adeguate a questo cambiamento.

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