Uragano Sandy, il Papa prega per le vittime

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

L’uragano Sandy, che prima di travolgere la costa nord-orientale statunitense aveva già provocato nei giorni scorsi la morte di 69 persone nei Caraibi, si sta spostando verso il Canada. Gli effetti devastanti del suo passaggio negli Stati Uniti, dove il bilancio ancora provvisorio è di almeno 55 vittime, sono stati ricordati al termine dell’udienza generale da Benedetto XVI. Il servizio di Amedeo Lomonaco: 

 

Il Papa, che domenica scorsa all’Angelus aveva espresso vicinanza alle popolazioni colpite dall’uragano Sandy nei Caraibi ha assicurato stamani la propria preghiera per le vittime negli Stati Uniti:

“Conscious of the devastation caused by the hurricane…
Consapevole della devastazione causata dall’uragano che ha recentemente colpito la costa orientale degli Stati Uniti, offro le mie preghiere per le vittime ed esprimo la mia solidarietà a tutti coloro che sono impegnati nella ricostruzione”.

Opera di ricostruzione

L’opera di ricostruzione richiederà risorse, secondo alcune stime, che supereranno i 50 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti, sono oltre 7 milioni le persone rimaste senza elettricità. L’uragano si sta spostando verso il Canada ma il presidente americano Barack Obama ha avvertito che “ci sono ancora rischi di inondazioni”, “rischi di black out e di forti venti”. A New York gran parte di Manhattan è ancora al buio e si teme che il blackout vada avanti per giorni. La metropolitana di New York resta bloccata. Riaprono invece gli aeroporti John Fitzgerald Kennedy di New York e Newark Liberty del New Jersey.

Ampiezza del ciclone è la maggiore mai registrata nell’Oceano Atlantico

Gli scali offriranno comunque servizi limitati. Resta chiuso l’aeroporto La Guardia di New York, così come le scuole della città. Al momento l’uragano, declassato a ciclone post-tropicale, si trova sopra la Pennsylvania, a circa 500 chilometri a nordovest di Philadelphia. I venti massimi soffiano a 64 chilometri orari. L’ampiezza del ciclone, che si è abbattuto su circa 1.500 chilometri, è la maggiore mai registrata nell’Oceano Atlantico. La zona degli Stati Uniti colpita è densamente abitata e rappresenta, con i suoi dodici Stati, il 23% del prodotto interno lordo.

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