Ucraina: si teme per la salute di Yushenko

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nuovo giallo in Ucraina. Nel Paese ancora mobilitato per il ballottaggio presidenziale del prossimo 26 dicembre, si moltiplicano le voci sullo stato di salute del candidato dell’opposizione Yushenko. Nella vicina Bielorussia destano preoccupazione, intanto, le manifestazioni di ieri a Minsk, dove circa 500 persone hanno protestato invocando la “rivoluzione arancione” di Kiev. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il leader dell’opposizione filo occidentale in Ucraina, Yushenko, è a Vienna per controlli medici nella stessa clinica dove era già stato portato in condizioni critiche lo scorso 10 settembre. Yushenko è stato colpito da una malattia che gli ha sfigurato il viso.

“L’obiettivo era quello di uccidermi”, ha dichiarato ieri il politico poco prima della partenza da Kiev aggiungendo di essere stato avvelenato dai suoi avversari. L’ipotesi avanzata dai medici è quella di avvelenamento con la diossina, una sostanza che provoca una grave affezione cutanea. La diagnosi conclusiva delle cause della malattia è attesa oggi pomeriggio.

Continuano preparativi per il ballottaggio

In un’intervista rilasciata al quotidiano “Financial Times”, Yushenko ha denunciato, inoltre, che “proprietà strategiche dello Stato sono state trasferite a persone vicine al presidente Kuchma e al premier Yanukovic”. Continuano, intanto, i preparativi per il ballottaggio del prossimo 26 dicembre: il candidato filorusso Yanukovic si è detto sicuro di vincere e l’Italia, rispondendo all’appello della presidenza dell’Unione Europea, della Nato e dell’Osce, ha deciso di inviare circa quaranta osservatori elettorali in Ucraina. In Bielorussia, infine, oltre 500 persone hanno protestato a Minsk contro il sistema autoritario adottato da dieci anni dal presidente Alexandre Lukashenko. I manifestanti hanno anche invocato per la Bielorussia una “rivoluzione arancione” sul modello della sollevazione popolare avvenuta in Ucraina.

Foto:

By European People’s Party (Yushenko) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

 

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