Sviluppi del mercato globale

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Il “potere di mercato” può trovare riscontro non solo a livello geopolitico, ma anche a livello settoriale. Il confronto tra il peso delle 1000 maggiori imprese, raggruppate per settori, e l’incidenza percentuale dei medesimi settori nell’economia mondiale può consentire di rilevare fenomeni di sovra e sottorappresentazione. L’unico settore in cui si nota un  progressivo fenomeno di sottorappresentazione  è quello delle “industrie tradizionali” (siderurgia, meccanica, mezzi di trasporto, chimica, costruzioni, ecc.).

Emergono nuovi settori

Dal 1995 al 1998 si è accentuata infatti la loro sottorappresentazione dal punto di vista del potere di mercato. Sicuramente sovrarappresentato è il settore finanziario ma anche tutti gli altri settori risultano in aumento, con particolare riguardo all’elettronica, ai media, alla farmaceutica e all’industria alimentare. L’elemento nuovo degli ultimi anni, fortemente legato alla dinamica del mercato globale, è l’emergere di settori nuovi ai quali il mercato attribuisce una capitalizzazione, e quindi un potere di iniziativa, assai superiore a quella del passato.

Aumento della capitalizzazione

 Il confronto tra la suddivisione settoriale dell’ottobre 1998 con quella dell’ottobre 1995 proposto nella seguente tabella mostra e conferma i segni di un fenomeno di crescita generale legato alle dinamiche del mercato globale in cui si può riscontrare un aumento del potere di mercato esteso a quasi tutti i settori.  Dietro questi risultati si ravvisa una fortissima tendenza alla concentrazione in quanto la capitalizzazione di mercato aumenta grazie alle acquisizioni oltre che grazie ai risultati conseguiti. L’aumento della capitalizzazione rappresenta un fenomeno di notevole interesse per l’economia soprattutto se si analizza che si verifica all’interno di un contesto di tipo globale. La maggiore spinta all’aumento della capitalizzazione deriva naturalmente dalle imprese più grandi

Aumenta il valore delle fusioni

 Le aggregazioni giocano un ruolo chiave nella definizione del modello di mercato e dell’importanza relativa dei settori. Complessivamente, il valore delle fusioni è aumentato di circa sei volte in sei anni, dai 410 miliardi di dollari del 1993 agli oltre 1000 del 1996 ai quasi 2500 (un cifra pari quasi al doppio del Pil italiano) nel 1998.

Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.

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