Striscia di Gaza nell’isolamento totale

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Sempre più intricata la situazione nei Territori Palestinesi: Stati Uniti, Unione Europea e Israele appoggiano il nuovo governo guidato da Al Fatah, dicendosi pronti a sbloccare i fondi destinati all’ANP. Isolamento totale, invece, nella Striscia di Gaza, dove nel nord si sono dispiegate truppe israeliane appoggiate da carri armati. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’odierno, duplice volto dei Territori palestinesi alterna speranza e sofferenza: in Cisgiordania si può sperare nell’appoggio della comunità internazionale al governo di emergenza varato dal presidente Abu Mazen. Nella Striscia di Gaza, invece, si continua a soffrire per l’isolamento e per la mancanza di aiuti. Le laceranti divisioni tra Al Fatah e Hamas, sfociate recentemente in sanguinosi scontri tra i miliziani delle due fazioni, non si manifestano più sul terreno e alimentano prospettive divergenti. Gli Stati Uniti hanno annunciato, in particolare, la rimozione dell’embargo all’Autorità Nazionale Palestinese, imposto 15 mesi fa dopo la vittoria di Hamas alle elezioni.

Israele intenzionato a rafforzare l’Anp

Anche l’Unione Europea intende riprendere “immediatamente” normali relazioni con il nuovo esecutivo di emergenza palestinese guidato da Al Fatah. Lo Stato di Israele è intenzionato, poi, a rafforzare l’Autorità nazionale palestinese (anp) e a scongelare i fondi derivanti da dazi doganali, circa 600 milioni di dollari. Ma i benefici di questo rinnovato corso della comunità internazionale riguardano in realtà solo la Cisgiordania, dove hanno sede gli uffici del nuovo esecutivo palestinese.

Nella Striscia di Gaza situazione drammatica

Nella Striscia di Gaza, invece, la presenza dei miliziani di Hamas rende ancora più drammatica la situazione economica e umanitaria. Da segnalare, poi, che truppe israeliane si sono dislocate nel nord della regione, all’altezza del valico di confine di Erez.Israele vuole anche imporre un embargo totale: il piano prevede, solo nell’area di Gaza, il mantenimento del blocco dei proventi dei dazi e di altre imposte per impedire la normale gestione dei servizi di base. Il quadro palestinese, apparentemente spaccato in due, è in realtà più complesso di quello che sembra.

Le divisioni tra Fatah e Hamas secondo Israele

Nello Stato ebraico non mancano, infatti, sospetti legati al contrasto tra le fazioni palestinesi. Secondo alcune fonti dei servizi segreti israeliani, lo strappo di Al Fatah con Hamas potrebbe essere stata in realtà una scelta calcolata da Abu Mazen per ottenere il sostegno americano e concessioni da parte di Israele. Il passo successivo, secondo l’intelligence israeliana, potrebbe essere la riconciliazione con Hamas.

Foto:

By Al Jazeera English (War in Gaza 021) [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons

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