Spagna: mobilitazione della Chiesa contro la legge sull’aborto

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Continua a far discutere in Spagna il progetto governativo teso ad ampliare l’attuale normativa sull’interruzione volontaria di gravidanza. La Chiesa ha fatto ripetutamente sapere al governo che sarà sempre impegnata in difesa della vita, dal concepimento alla sua fine naturale. “Fa rabbrividire il numero di quanti sono sacrificati dall’impressionante crudeltà dell’aborto”, ha detto il presidente della Conferenza episcopale spagnola, cardinale María Rouco Varela. “Le vittime – ha aggiunto il porporato – sono ‘i nuovi santi innocenti’ dell’epoca contemporanea”.

Oltre alla Chiesa cattolica, sono diverse le associazioni che si battono in difesa della vita. Con la legge in preparazione – sottolinea la fondazione Tommaso Moro – “i medici non potranno esercitare il loro diritto all’obiezione di coscienza”. L’associazione “Uniti per la vita” chiede poi al partito Popolare “coerenza” sull’aborto ricordando come il suo leader, Mariano Rajoy Brey, ha più volte definito incostituzionale l’eventuale approvazione della legge. Un’altra iniziativa viene dalla piattaforma “Diritto di vivere”, lanciata dall’associazione “HazteOir.org” che si batte per dare alle donne un’alternativa all’interruzione di gravidanza.

L’aborto non è un diritto

Nella legge in preparazione, non solo si nega il diritto alla vita del bambino che deve nascere, ma si obbliga “il medico, che non vuole praticare l’intervento, ad indicare un altro centro dove poterlo effettuare”. Il testo dovrebbe anche riconoscere l’aborto come “un diritto” e garantire la prestazione gratuita da parte del Servizio sanitario nazionale. Se approvata, la normativa liberalizzerebbe del tutto l’aborto affidando la decisione solo alla donna incinta.

Aborto consentito in tre casi

In Spagna, l’aborto è attualmente consentito soltanto in tre casi: durante le prime dodici settimane di gravidanza se la donna è rimasta vittima di uno stupro; nelle prime 22 settimane se il feto è malformato; durante tutta la gravidanza se esiste pericolo per la salute fisica o psichica della madre. Appellandosi proprio alla salute psichica materna – ricorda L’Osservatore Romano – sono stati effettuati molti aborti per ragioni economiche, per il fallimento del rapporto di coppia o per la mancanza di assunzione di responsabilità da parte del padre.

Interruzioni volontarie raddoppiate negli ultimi dieci anni

In Spagna, il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni. Secondo dati, diffusi a dicembre dal ministero della Sanità, nel 2008 gli aborti sono stati 112.138. Nel 1998 sono stati 54 mila. La pratica dell’interruzione di gravidanza riguarda molte minorenni: nel 2008 sono state 15 mila, ovvero il 14% del totale.

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