Sinodo, card. Nzapalainga: i migranti non possono essere respinti come bestie

© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Universalità della Chiesa, l’incontro nel pomeriggio dei giovani con il Papa e i Padri sinodali, il fenomeno delle migrazioni. Sono questi alcuni dei temi al centro del briefing odierno sui lavori del Sinodo.

Unità nella diversità. E’ racchiuso in questa apparente contraddizione uno dei tratti distintivi del Sinodo: all’esperienza dell’universalità della Chiesa si coniuga un mosaico di differenze. E’ quanto ha affermato il cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, partecipando nella Sala Stampa della Santa Sede al briefing sui lavori dell’Assemblea sinodale.

La ricchezza delle differenze

Il Sinodo nella sua pluralità di voci, ha detto il porporato, è “un’esperienza arricchente per ogni padre sinodale”. Il rischio del centralismo – ha spiegato – ridurrebbe la Chiesa ad essere declinata attraverso categorie occidentali. Il Sinodo mostra invece una “difformità non negativa” che consente di proporre un modello non unico:  la ricchezza delle diversità – ha sottolineato il porporato – mette in guardia “dal rischio di fare un discorso uniforme”.

Mettersi in ascolto

Le testimonianze di coloro che vivono al di fuori dell’Europa, ha affermato il cardinale Versaldi, fa anche capire come tali esperienze siano arricchenti. Si comprende, ha aggiunto il cardinale, che la secolarizzazione e il secolarismo sono fenomeni che caratterizzano l’Occidente e non i Paesi dove i cristiani sono in minoranza. In queste terre, in particolare, c’è più vivacità e la presenza delle istituzioni cattoliche permette a molti giovani di riscattarsi dalla povertà. E li aiuta anche a non essere vittime di quella che Papa Francesco definisce cultura dello scarto.

L’incontro dei giovani con il Papa e i Padri sinodali

Il cardinale Vaersaldi ha poi presentato l’incontro del pomeriggio. E’ un incontro – ha detto – dei giovani presenti al Sinodo con Papa Francesco e con i Padri sinodali. Si aggiungeranno anche migliaia di studenti provenienti, soprattutto, dagli atenei romani. L’incontro sarà scandito da testimonianze e musiche che animeranno il cammino sinodale. “Il Papa sarà presente fin dall’inizio”. Speriamo, ha aggiunto il cardinale Versaldi, che tale evento “possa rafforzare lo spirito sinodale”.

Migrazioni, la Chiesa apre le porte

Tra i temi al centro del Sinodo, ha detto il cardinale Versaldi, figura anche il “complesso problema delle migrazioni”. E’ necessario distinguere tra il ruolo della Chiesa, che ha il dovere di annunciare il Vangelo, e quello degli Stati. Per la Chiesa l’accoglienza, ha spiegato, è un valore irrinunciabile: “I porti chiusi – ha sottolineato il porporato – non sono della Chiesa: la Chiesa ha aperto le porte a chi aveva i porti chiusi”.

L’Africa non sia sfruttata

Il cardinale Versaldi, sviluppando il tema delle migrazioni, ha osservato poi che non è una contraddizione il fatto “che in Italia si accolga e che in Africa si cerchi di trattenere i giovani”: “fa parte della missione della Chiesa”. Il porporato ha anche annunciato che nel mese di dicembre si terrà un incontro tra i vescovi italiani e i presuli africani, con l’obiettivo di promuovere “un’azione comune, perché ci sia la libertà e non la costrizione” a lasciare la propria terra. Altrimenti – ha detto – “si inseriscono forze che ritornano a sfruttare l’Africa”.

I migranti non siano trattati come bestie

Sul tema delle migrazioni, durante il briefing odierno, è intervenuto anche il cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui. “Sia quelli che restano, sia quelli che partono hanno le loro ragioni”. Non possono essere respinti “come bestie”. Sono esseri umani, ha rimarcato, che vogliono sopravvivere.

Sinodo, tempo di grazia

Il Sinodo – ha aggiunto l’arcivescovo di Bangui – è un’esperienza unica, “una grazia”. Il cardinale Nzapalainga ha dichiarato che diversi giovani si sono potuti esprimere sul tema della trasmissione della fede e il Papa ha voluto ascoltare le loro voci. Il porporato ha poi ricordato nel suo Paese, la Repubblica Centraficana, i giovani amano la Chiesa e attendono il messaggio del Sinodo. Si deve indicare la strada – ha concluso il cardinale Nzapalainga – da proporre ai giovani.

Il Papa ha fiducia nei giovani

Al briefing odierno ha partecipato anche Mariano Germàn Garcia, uditore al Sinodo e operatore di pastorale giovanile della Conferenza episcopale argentina: “stiamo vivendo – ha dichiarato – “un momento storico per la Chiesa”. “La Chiesa  attraverso il Sinodo – ha proseguito – si sta rivolgendo ai giovani, è pronta a capirli”. “E noi giovani siamo la primavera della Chiesa”. “Questo Sinodo è un buon inizio, è un albero che sta per fiorire anche grazie all’aiuto dei giovani”. Il Papa – ha concluso Mariano Germàn Garcia – ha fiducia nei giovani”.

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