Sembra più vicina la pace in Libano

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Sembra più vicina la pace in Medio Oriente: il governo israeliano ha approvato la risoluzione delle Nazioni Unite, già accolta dall’esecutivo libanese. Israele e Libano cesseranno le ostilità domani, in base a quanto disposto dalla risoluzione 1701 approvata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. Sulla situazione in Libano, dove in queste ore si continua a combattere, ascoltiamo il servizio di Amedeo Lomonaco:

La speranza, rinfrancata da importanti conferme politiche, è che con oggi, 33.giorno di guerra, si chiuda l’ultima pagina del conflitto, scoppiato in Libano lo scorso 12 luglio. Il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, ha annunciato che il cessate-il-fuoco tra Israele e guerriglieri Hezbollah inizierà domani, a partire dalle ore 8, le 7 in Italia. E in Medio Oriente non mancano segnali che fanno sperare: il governo israeliano ha approvato poco fa il testo delle Nazioni Unite. Durante la seduta, il premier israeliano, Ehud Olmert, ha anche dichiarato che il partito libanese degli “Hezbollah non potrà più essere uno Stato all’interno di uno Stato”.

Il governo libanese ha approvato la risoluzione

“Il governo libanese – ha aggiunto – diventa l’interlocutore per l’esecutivo israeliano”. E in Libano il governo di Beirut ha già approvato ieri, all’unanimità, la risoluzione delle Nazioni Unite. Il leader degli Hezbollah, Nasrallah, ha assicurato, inoltre, che il partito politico militare sciita rispetterà la risoluzione dell’ONU. Il nostro partito, ha precisato Nasrallah, “è pronto al cessate-il-fuoco, ma continueremo la resistenza finché non terminerà l’offensiva israeliana sul Libano”.

Accuse di Bush

Negli Stati Uniti, poi, il presidente americano George Bush è tornato ad accusare Iran e Siria ed Hezbollah, ritenuti responsabili di una “guerra non voluta” nella regione mediorientale. L’Iran, intanto, ha espresso soddisfazione per l’approvazione della risoluzione, anche se ritiene il testo “non bilanciato” perché manca una chiara condanna delle azioni di Israele. Soddisfazione, speranza e grande attesa per l’inizio della tregua, fissata per domani, dominano dunque queste ore. Ma sul terreno si continua a combattere: almeno tre civili libanesi sono morti per un nuovo raid israeliano. La televisione Al Arabya ha riferito, poi, che 7 soldati israeliani sono morti nel sud del Libano.

Ancora bombardamenti

Pesanti bombardamenti sono in corso a Tiro e a Beirut – particolarmente violento quello via mare contro la capitale – mentre oltre 100 razzi sono stati lanciati, inoltre, verso lo Stato ebraico. Dal fronte israelo–libanese arrivano, comunque, anche notizie che sembrano anticipare nuovi possibili scenari di riconciliazione e la tregua, fissata per domani: un combattente Hezbollah, ferito durante i combattimenti, è stato ricoverato, a breve distanza da civili israeliani, in un ospedale della Galilea, duramente bombardato nei giorni scorsi da guerriglieri sciiti. Speriamo sia questa l’immagine di un Libano, di un Medio Oriente ferito ma comunque in via di guarigione.

Foto:

By Oren1973 [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], from Wikimedia Commons

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