Santa Sede: presentato il Padiglione all’Expo in Cina

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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews Nella Sala Stampa vaticana è stato presentato il Padiglione della Santa Sede all’Esposizione internazionale di Orticoltura che si terrà a partire dal 28 aprile a Pechino, in Cina.

Per la prima volta la Santa Sede partecipa ad una esposizione internazionale in Cina. L’occasione è l’Expo di Orticoltura che si terrà a Pechino dal 28 aprile al 7 ottobre prossimi. La Santa Sede ha accettato infatti l’invito rivolto dal governo della Repubblica Popolare Cinese ad essere presente con un proprio Padiglione. Tra gli obiettivi, quello di promuovere i messaggi espressi da Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato Si.

Il Padiglione

All’interno del Padiglione, che occupa una superficie di circa 200 mq saranno esposti documenti della Biblioteca Apostolica Vaticana riguardanti erbari e le proprietà medicinali delle erbe e delle piante. Inoltre, sarà presente una riproduzione del dipinto di Peter Wenzel (Karlsbad 1745 – Roma 1829) Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, conservato nei Musei Vaticani. La grande tela rappresenta il momento culminante della carriera del pittore, famoso per la sua abilità di riprodurre con straordinario naturalismo animali delle specie più diverse. Il Padiglione ospiterà anche un’innovativa serra indoor, realizzata con tecnologie d’avanguardia, che rappresenta il messaggio universale “Sia la luce” (Let there be light). In esposizione anche due opere inedite: un rilievo di Piazza San Pietro in bronzo con la Rosa dei Venti dell’Oriente e una scultura dorata di un albero d’ulivo.

Dialogo e ambiente

Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha presentato stamani il Padiglione nella Sala Stampa della Santa Sede. Quello che avverrà durante l’Expo – ha affermato il porporato che ha anche ricordato il dramma dell’incendio della cattedrale di Notre Dame – è un dialogo squisitamente culturale, e ha il compito di creare un’atmosfera in cui sia possibile parlare un po’ di più di un possibile incontro, non solo in ambito religioso, ma nel campo dell’arte, della cultura e della ricerca scientifica”. Alla conferenza stampa è intervenuto anche mons. Tomasz Trafny, vice commissario del Padiglione. Quella della Santa Sede, ha ricordato a VaticaNews, sarà una presenza simbolica e culturale. Ascolta l’intervista a mons. Trafny:

R.– Si tratta di un’idea che nasce dall’invito del governo della Repubblica popolare cinese, che ha chiesto alla Santa Sede di partecipare all’Expo internazionale di Orticoltura. Il nostro padiglione segna una presenza simbolica-culturale. Abbiamo scelto alcuni temi intorno ai quali abbiamo sviluppato un percorso di allestimento. Sono la luce, l’acqua, i fiori, e le pietre, tutto ciò che, in qualche maniera, richiama fortemente la natura. In questo senso, vogliamo lanciare un messaggio consono all’insegnamento della Lettera Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, per far vedere che la Santa Sede è particolarmente sensibile ai temi ambientali. Tutte queste componenti rappresentano un’importante ricchezza da tutelare e da custodire.

La presenza della Santa Sede a Pechino è anche una sorta di ponte culturale…

R. – Sicuramente la nostra sarà una presenza strettamente culturale. Noi sviluppiamo tutto un percorso intorno al grande tema del giardino: il monolite, che sarà un vero padiglione, richiama nel suo insieme tutte le caratteristiche che puntano all’idea del giardino come luogo di armonia.

Dunque l’idea centrale è quella di giardino come centro di armonia, come anche luogo di incontro e come patrimonio della casa comune. Tutti elementi che si legano all’idea di dialogo ma anche a quelli, soprattutto, della “Laudato si’”…

R. – Certamente, la Laudato si’ è un filo rosso che accompagna tutto il percorso che è stato sviluppato e proposto ai visitatori. Ad ogni elemento si accompagna proprio una citazione della Lettera Enciclica. È una grande sfida anche presentare qualche richiamo alla Lettera Enciclica in un Paese dove la stragrande maggioranza della popolazione non è cristiana. Ma proprio le citazioni le abbiamo scelte in maniera tale da far vedere tutti elementi che possono creare tra noi un ponte, un elemento di unione. E, in questo senso, penso che sarà un’operazione culturale riuscita.

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