© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e le sfide internazionali in ambito sanitario sono al centro dell’Assemblea Mondiale della Sanità in corso a Ginevra, in Svizzera. Alla riunione, che si concluderà venerdì prossimo, è intervenuto, ieri il presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, mons. Zygmunt Zimowski. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’arcivescovo Zimowski sottolinea i crescenti successi raggiunti nella riduzione della mortalità infantile. Ma anche nel controllo della malaria, nell’aumento dell’accesso ai farmaci antiretrovirali per le persone colpite da Aids. Altri successi si riscontrano nel trattamento e nell’abbassamento del tasso di incidenza della tubercolosi.

Maturità personale

La delegazione della Santa Sede esprime però il proprio “dissenso per i programmi che promuovono l’aborto e l’uso di mezzi contraccettivi”. Si devono invece moltiplicare iniziative che incoraggiano “il conseguimento della maturità personale nella sessualità e nell’amore reciproco, nell’assumere quelle decisioni che sono proprie del rapporto coniugale, in accordo con le norme morali”.

Appello alla collaborazione della famiglia umana

Il presule rinnova quindi l’appello, già lanciato dal Papa nell’Enciclica ‘Caritas in veritate’, alla “collaborazione della famiglia umana” per rafforzare anche i sistemi sanitari. Per evitare un’assistenza sociale di tipo paternalistico, che è umiliante per quanti si trovano nel bisogno, “la solidarietà delle nazioni ricche nei confronti dei Paesi poveri deve essere strettamente collegata con il principio della sussidiarietà”.

Gli aiuti non perseguano secondi fini

“Gli aiuti economici per essere veramente tali – osserva mons. Zimowski – non devono perseguire secondi fini”. “Devono essere erogati coinvolgendo non solo i governi dei Paesi interessati, ma anche gli attori economici locali e i soggetti della società civile portatori di cultura, comprese le Chiese locali”.

Diritto alla vita

Il presule, oltre a ribadire il diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, ricorda infine il problema dei prodotti medicali falsificati, che rappresenta un notevole rischio per la salute pubblica. “C’è bisogno – conclude mons. Zimowski – di un codice etico comune nel settore della produzione e distribuzione dei prodotti medicali”.

 

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