Ristampa di “Terra e Tempio di Maria”

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“Una striscia semicircolare di terra, un’insenatura e una distesa di mare: ecco la terra e il luogo che Maria predilesse”. E’ una delle prime, suggestive descrizioni presenti in “Terra e Tempio di Maria”, opera della scrittrice Stella Giugni Lomonaco dedicata alla storia del santuario mariano di Praia a Mare, paese in provincia di Cosenza. Il libro, a cura dell’amministrazione comunale, sarà presentato nel pomeriggio nell’amena località calabrese nell’ambito delle celebrazioni del primo centenario dell’incoronazione della Madonna della Grotta.

Un inno poetico

L’opera è espressione della devozione dell’autrice per la Vergine Maria e del suo profondo amore per il paese natio, descritto come “un semicerchio di colline e monti”. Un vero e proprio “inno poetico” – si legge nella presentazione del sindaco, Biagio Praticò – scritto seguendo il “dettame del cuore” per narrare il “prodigioso approdo della Vergine a Praia e la storia del paese fino ai primi anni ‘50”. Il massiccio roccioso che ospita la grotta ed il santuario è sacro alla Madonna fin dal lontano 1326.

Devozione molto sentita

In quell’anno, il capitano di una nave proveniente dall’Oriente nascose nella grotta una statua lignea della Vergine che i marinai volevano gettare in mare. Anche oggi, la devozione a Maria è molto sentita: nel mese di maggio la statua della Madonna viene portata in corteo per le vie del paese ed il 14 agosto, seguita da migliaia di persone, assume particolare rilevanza e solennità la processione sul mare.

Altre opere di Stella Giugni Lomonaco

Altre opere  di Stella Giugni Lomonaco, scomparsa a Roma il 5 dicembre del 1983, sono: “Paolo VI pellegrino in terra Santa”, raccolta in versi donata personalmente dall’autrice a Papa Giovanni Battista Montini; “Celeste Monito”, in onore della Madonna di Siracusa; “Faville nel roseto”, il Santo Rosario in versi in onore della Madonna di Pompei. Quest’ultimo libro è stato donato dal figlio Giuseppe a Giovanni Paolo II nel 1991. Tutti i proventi delle opere sono stati devoluti in beneficenza.

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