© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Ungheria, almeno 150 persone sono rimaste ferite in seguito a scontri scoppiati, nella notte, durante manifestazioni di protesta contro il premier socialista, Ferenc Gyurcsani. I disordini sono avvenuti dopo l’ammissione, da parte del primo ministro ungherese, di aver mentito sull’operato del governo al fine di vincere le elezioni di aprile. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’Ungheria, poche settimane prima del cinquantesimo anniversario della sanguinosa rivolta antisovietica iniziata il 23 ottobre del 1956, è stata scossa nelle ultime ore da dure manifestazioni di protesta. Si tratta dei primi violenti scontri dopo la rivoluzione pacifica dell’autunno del 1989. Rivoluzione che portò alla caduta del regime comunista. L’ondata di proteste è stata alimentata da alcune dichiarazioni rilasciate ieri dal premier. Il primo ministro ha ammesso di aver deliberatamente mentito sui risultati ottenuti negli ultimi due anni dal governo.

Manifestazioni davanti alla sede della televisione di Stato

La sua ammissione è stata anche preceduta dalla diffusione, domenica scorsa su Internet, di un nastro audio nel quale il primo ministro dichiara in un discorso, pronunciato a maggio, di aver mentito sul suo operato e su quello del governo di Budapest. Alle sue dichiarazioni sono seguite le dure proteste di migliaia di dimostranti, che hanno tentato di irrompere ieri nella sede della televisione di Stato per leggere un loro appello. Ma sono subito intervenuti reparti di polizia in tenuta antisommossa e negli scontri, caratterizzati da un fitto lancio di sassi e lacrimogeni, sono rimasti feriti almeno 100 agenti e 50 dimostranti. La polizia ha anche arrestato almeno 8 persone.

Il premier non pensa alle dimissioni

La situazione a Budapest sembra adesso tornata alla calma, anche se almeno 500 persone si sono riunite poco fa davanti al Parlamento. E la tensione sale anche negli ambienti politici ungheresi: il premier ha già dichiarato di non pensare alle dimissioni aggiungendo che “la protesta di piazza non è una soluzione ma causa di crisi e conflitti”. L’opposizione di centrodestra ha chiesto, infine, le sue dimissioni e annunciato di voler boicottare i lavori parlamentari di oggi.

Foto:

By Derzsi Elekes Andor [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], from Wikimedia Commons

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