Premio Santa Rita a tre donne

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il suono festoso delle campane, la processione e il corteo storico nei tradizionali costumi quattrocenteschi hanno scandito questa mattina a Cascia le celebrazioni per l’odierna festa di Santa Rita. Il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha presieduto il solenne pontificale. In occasione della Festa, è stato inoltre assegnato ieri a tre donne il riconoscimento internazionale Santa Rita. Sulla vita di questa Santa, modello di amore e perdono, ascoltiamo il servizio di Amedeo Lomonaco:

Santa Rita, nata nel 1381 a Roccaporena, circa 5 chilometri da Cascia, propone l’esempio di una vita ricca di preghiera e di virtù. La sua esistenza di sposa e di mamma fu sconvolta dall’assassinio del marito, vittima dell’odio tra fazioni e del dramma delle faide familiari della zona. Riuscì ad essere coerente con il Vangelo, perdonando pienamente, come Gesù, chi le aveva procurato tanto dolore. I figli invece, influenzati dall’ambiente e dai parenti, erano intenzionati a vendicare il padre. Santa Rita chiese a Dio di riprenderseli in modo che non potessero portare a compimento i loro propositi di vendetta. Entrambi morirono di malattia in giovane età. Entrò poi nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena e pacificò e riconciliò le famiglie con la forza della preghiera e dell’amore. Papa Leone XIII la proclamò Santa il 24 maggio del 1900.

Anche oggi il suo esempio è fonte di ispirazione. E ogni anno, ricordando i valori cristiani caratteristici della sua spiritualità, viene conferito un importante riconoscimento. Si tratta del Premio internazionale Santa Rita assegnato ieri a tre donne che si sono distinte in carità, speranza e perdono.

Suor Maria Laura Mainetti

Una di loro è suor Maria Laura Mainetti, delle Figlie della Croce, uccisa il 6 giugno del 2000 a Chiavenna, in provincia di Sondrio, da tre ragazze minorenni. Su suor Maria Laura, alla quale il riconoscimento è stato assegnato alla memoria, ascoltiamo Padre Angelo Lemme, priore della comunità agostiniana di Cascia:

“Si è distinta per il perdono che durante le coltellate ricevute, ha offerto a queste ragazze. Testimonianze che naturalmente le ragazze stesse, poi al processo, hanno rivelato. Suor Maria Laura, di cui è in corso la causa di beatificazione, ha vissuto davvero l’eroismo dell’amore del Cristo crocifisso”.

Ferminia Sacdalan

Il premio Santa Rita è stato conferito anche a Ferminia Sacdalan, una donna filippina che, rimasta con i 6 figli senza il marito, ha ipotecato la propria casa per aiutare un’amica:

“Si è distinta perché un’amica le ha chiesto un aiuto finanziario e lei, non potendolo dare, le ha prestato dei soldi. Ma ha dovuto però ipotecare la propria casa. E’ andata anche a lavorare all’estero, a Dubai. Sperava sempre che questa amica avrebbe potuto restituirle i soldi. Ma non è stata in grado di farlo. Lei ha perdonato ed ha vissuto valori altissimi di altruismo, di grande sacrificio e questo è uno dei messaggi di Santa Rita”.

Paola Stocco

La terza donna premiata è Paola Stocco, madre di 6 figli naturali e 4 adottati:

“Insieme al marito fa parte del Cammino neocatecumenale. La coppia aveva già sei figli naturali e ne ha adottati quattro, ragazzi con problemi psichici o con handicap fisici. In precedenza avevano perso sette bimbi, lei non riusciva a portare a compimento le gravidanze. Ha ricevuto l’ispirazione di adottarne altri al posto dei suoi bimbi che non erano nati. L’ha fatto con una generosità, un coraggio meraviglioso, fino ad adottare bambini con handicap. Questo è amore”.

E l’amore, che in Santa Rita trova un’alta espressione, è la più autentica ricchezza anche per il mondo e la società di oggi, come sottolinea padre Angelo Lemme:

“Un amore che l’ha portata soprattutto ad offrirsi a Gesù per diffondere la riconciliazione e la pace; valori questi di cui ha tanto bisogno anche il mondo attuale. E’ per questo che ancora oggi, in occasione della festa di Santa Rita, migliaia e migliaia di persone vedono in lei un segno di speranza perché l’amore e la fede con la quale lei si è impegnata, è un modello per tutti noi”.

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