Preghiera del Papa per le vittime delle alluvioni in Brasile

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Benedetto XVI ha inviato un messaggio, indirizzato all’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Orani João Tempesta, ricordando nella preghiera le vittime delle piogge torrenziali che lo scorso 6 aprile hanno colpito il Brasile. Secondo l’ultimo bilancio, i morti accertati sono almeno 256 e i dispersi oltre 200. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

“Informato sulle tragiche conseguenze delle inondazioni che hanno seminato lutto e devastazione” il Santo Padre – si legge nel messaggio a firma del segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone – desidera assicurare a tutta la comunità la propria sollecitudine “raccomandando le vittime alla misericordia di Dio e invocando consolazione e appoggio per le loro famiglie, per i feriti e per quanti hanno perso i propri beni”.

Paterna benedizione apostolica

“A tutti coloro che sono provati da questo dramma e senza dimenticare coloro che partecipano all’assistenza delle vittime”, Benedetto XVI concede “una paterna benedizione apostolica”. In Brasile, intanto, si affievoliscono sempre di più le speranze di trovare dei sopravvissuti fra le oltre 200 persone che si teme siano rimaste sepolte in una favela di Rio. Mons. Orani João Tempesta ha annunciato, infine, una campagna di solidarietà dopo le forti piogge.

Appello agli uomini di buona volontà

Il presule si è rivolto agli uomini di buona volontà, alle comunità parrocchiali e ai sacerdoti invitandoli ad un corale impegno di fraternità “in questo momento drammatico e difficile”. “La luce del Risorto e l’intercessione di San Sebastiano, Patrono della nostra città – ha detto l’arcivescovo di Rio de Janeiro – ci diano la forza per superare le molte difficoltà”.

Il grazie di mons. Tempesta al Papa

L’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Orani João Tempesta, ha ringraziato il Papa:

R. – Ringrazio il Santo Padre per questa solidarietà. Chiedo a tutti di essere uniti al Santo Padre e benedico Dio Onnipotente per questo momento di solidarietà. Tutta la nostra Chiesa deve restare unita e allo stesso tempo, con la fraternità, trovare mezzi e anche nuove vie per lavorare insieme per queste popolazioni che adesso soffrono.

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