Messico, i vescovi: libertà ai giornalisti

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Solidarietà ai giornalisti vittime, in tutto il Messico, di violenze e attacchi nell’esercizio della loro professione. Ad esprimerla, in un comunicato, è la Conferenza episcopale messicana che ricorda le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione del discorso rivolto, il 22 settembre del 2016, al Consiglio nazionale italiano dell’ordine dei giornalisti.  “I tempi cambiano – aveva detto il Papa – e cambia anche il modo di fare il giornalista”. “Ma i giornalisti quando hanno professionalità – aveva aggiunto il Santo Padre – rimangono una colonna portante, un elemento fondamentale per la vitalità di una società libera e pluralista”.

La libertà è un dono, non si soffochi la verità

La libertà – scrivono i presuli – è un dono ereditato da Dio. E non ci sono giustificazioni per gli attacchi contro questa libertà. I vescovi messicani ricordano in particolare il messaggio di Paolo VI, nel 1975, per IX Giornata mondiale delle comunicazioni sciali: “Quando si soffoca la verità con ingiusti interessi economici, con la violenza di gruppi dediti ad attività sovversive della vita civile o con la prepotenza organizzata a sistema – scrisse Papa Montini – si ferisce l’uomo stesso: le sue giuste aspirazioni non possono essere più ascoltate e ancor meno soddisfatte”.

Giornalisti cruciali nella lotta contro impunità e corruzione

L’odio e il rancore – si legge inoltre nel messaggio della Conferenza episcopale messicana – non dovrebbero essere protagonisti nella storia della salvezza. Solo attraverso la solidarietà si può guarire la società. I vescovi confermano infine il loro sostegno spirituale alle famiglie di quanti sono stati vittime di aggressioni, estorsioni, rapimenti, omicidi. Davanti a Dio – sottolineano – nessuno svolge un piccolo compito, soprattutto quando è chiamato a ricercare e a diffondere la verità. I presuli esortano infine le autorità civili a moltiplicare gli sforzi affinché tutti i giornalisti possano liberamente esercitare la loro professione in modo da combattere impunità e corruzione, due mali che colpiscono la Nazione messicana.

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