Medio Oriente, vertice a Gerusalemme

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

L’impegno per una soluzione basata su due Stati, l’accordo per un nuovo incontro e l’adesione agli impegni presi. Sono questi i principali risultati resi noti dal segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, dopo il summit di questa mattina a Gerusalemme con il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. Ma la strada per un vero processo di pace tra israeliani e palestinesi è comunque ricca di insidie perchè manca ancora l’accettazione delle condizioni poste dalla comunità internazionale da parte di Hamas. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il vertice è cominciato con premesse non incoraggianti. Sembra ancora irrealizzabile, almeno nel breve periodo, la richiesta avanzata dalla comunità internazionale per la formazione di un governo palestinese che riconosca lo Stato di Israele. Il Quartetto per il Medio Oriente, composto da Stati Uniti, Russia, ONU e Unione Europea potrebbe inoltre decidere di non ritirare le sanzioni economiche nei confronti dell’Autorità nazionale palestinese. L’incontro di questa mattina ha comunque offerto alcuni segni di speranza. Il premier Ehud Olmert ed il presidente Abu Mazen si sono infatti trovati concordi sulla soluzione di due Stati, indipendenti, sovrani e in grado di convivere pacificamente.

Annunciati nuovi negoziati

E’ stato poi annunciato che Olmert, Abu Mazen e Condoleezza Rice torneranno a sedersi prossimamente intorno ad uno stesso tavolo. L’obiettivo, considerato prioritario, è di migliorare le relazioni tra Stato ebraico e Autorità nazionale palestinese. I presupposti fortunatamente non mancano. Condoleezza Rice ha sottolineato che Israele deve mantenere intatti i suoi rapporti con il presidente palestinese perché rispetta i principi del Quartetto. Durante il vertice, Abu Mazen e Olmert hanno anche ribadito l’accettazione di accordi già esistenti. Intese che prevedono la fine dell’isolamento del governo palestinese e il riconoscimento di Israele.

Il riconoscimento dello Stato ebraico

Ma la verifica più difficile da superare sarà la posizione che assumerà il nuovo esecutivo palestinese. Un governo che vedrà la partecipazione anche di uomini di al Fatah e di politici indipendenti, ma comunque guidato dal premier uscente, Ismail Haniyeh, esponente di Hamas. Il gruppo radicale ha sempre rifiutato, finora, di riconoscere Israele. Olmert ha ammonito che, se non ci saranno cambiamenti sostanziali, proseguirà il boicottaggio di Israele nei confronti di Hamas.

Foto:

By Wayne McLean (Jgritz) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], from Wikimedia Commons

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *