L’Europa di Schengen abbatte le frontiere

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Niente code ai valichi di frontiera per i controlli, minori costi da sostenere per le imprese e la possibilità di apprezzare le diverse culture europee. Sono alcuni dei benefici, dopo l’abolizione nell’Unione Europea in applicazione del Trattato di Schengen, delle frontiere interne di altri nove Stati membri. La notte tra giovedì e venerdì è stata il momento della festa: ai posti di frontiera, leader politici nazionali ed europei hanno condiviso le stesse speranze.

Intervista con mons. Aldo Giordano

In diversi Paesi dell’ex area comunista è stata inoltre posta un’altra pietra su un passato spesso oppressivo. Ma quale significato assume adesso per i cristiani questo nuovo assetto europeo? Risponde, al microfono di Amedeo Lomonaco, il segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), mons. Aldo Giordano:

 

R. – Per i cristiani è una cosa, diciamo normale, perché il cristianesimo è cattolico; quindi, il cristianesimo è universale e guarda alla famiglia universale dei popoli. Tutti i passi che sono in favore di questa famiglia universale, di una costruzione dell’unità, sono visti positivamente.

D. – Quali sono adesso le domande che si pongono dopo un simile provvedimento?

R. – Qual è il ruolo dell’Europa nelle questioni cruciali del mondo per la pace, per la salvaguardia del Creato? Qual è il ruolo dell’Europa davanti la questione energetica? Qual è il ruolo dell’Europa davanti allo spostamento dell’asse geopolitico appunto verso l’Asia, verso la Cina e l’India? Ecco, davanti a queste domande, un’apertura di frontiere è una cosa positiva perché è un’Europa che ha meno paure. Questo non vuol dire che all’interno dei Paesi non ci siano timori per questo, perché permane la paura “dell’invasione”, la paura di minori opportunità nel settore lavorativo. Si teme che la corruzione poi trionfi sulle frontiere, sui confini. Queste paure permangono, ma questa è la nostra storia e non possiamo tornare indietro.

Foto:

By Mstyslav Chernov [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], from Wikimedia Commons

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