Lateranense, convegno su economia e ambiente

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Capitalismo e protezione dell’ambiente non sono in conflitto perché lo sviluppo economico non può essere slegato da una visione ecologica. E’ quanto ha detto il ministro dell’ambiente italiano Corrado Clini intervenendo, nel pomeriggio alla Lateranense, al seminario intitolato “Economia, ambiente, uomo. La questione ecologica oggi”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, dopo aver ricordato che prosegue l’iter per l’individuazione della nuova discarica di Roma, si è soffermato sull’impegno del governo in ambito ambientale:

R. – Abbiamo intanto cercato di semplificare le regole che consentono di mettere in chiaro e in trasparenza il rapporto fra le azioni che si fanno e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. E’ un modo, questo, anche per dare moralità alla gestione della cosa pubblica. In questo senso, l’ambiente non può che trarne dei vantaggi perché molto spesso, dietro gli obiettivi ambientali, si sono coperte azioni che non avevano nulla a che vedere con l’ambiente.

Compatibilità tra economia e ambiente

D. – Cosa ha fatto questo governo e cosa può fare per rendere ancora più compatibili economia e ambiente?

R. – Siamo molto impegnati nelle strategie di crescita per la protezione e la conservazione delle risorse naturali e per l’efficienza energetica. Nel Documento di politica economica e finanziaria, appena approvato dal governo, abbiamo inserito all’interno l’indicazione della strategia italiana per la decarbonizzazione dell’economia. Il che vuol dire ridurre il ruolo dei combustibili fossili – che sono i responsabili primari dell’inquinamento, e anche del riscaldamento del pianeta – nel nostro sistema energetico. Vuol dire anche orientare gli investimenti verso tecnologie innovative sostenibili.

Articolo 18 e fonti rinnovabili

“Dibattiti come quello sull’art. 18 o quello sulle fonti rinnovabili – ha poi spiegato il ministro Corrado Clini durante il suo intervento – sono accesi e un po’ rudi. Dietro a quello sull’art. 18, c’è un Paese che immagina di essere ancora dentro una struttura industriale ferma agli anni ’70”. “Ci attardiamo troppo – ha aggiunto – su schemi e categorie sociali dell’altro secolo e non ci accorgiamo che a fronte di milioni di lavoratori in cassa integrazione, che sono quei lavoratori rimasti fuori dalla produzione perché il mondo è cambiato, ci sono milioni di giovani che hanno invece le competenze e la capacità per entrare nel mercato del lavoro. Ma non ci riescono perché la nostra visione è ancora troppo ancorata al passato”.

Intervista con il prof. Felice

La relazione tra economia, ambiente e uomo – ha sottolineato il direttore dell’Area di ricerca “Caritas in Veritate”, il prof. Flavio Felice, docente di “Dottrine Economiche e Politiche” alla Pontificia Università Lateranense – non può prescindere dal contributo della dottrina sociale della Chiesa:

R. – Ogni crisi è un’occasione di ripensamento. Questa crisi sta mettendo in discussione una serie di paradigmi, uno dei quali è quello dello sfruttamento, in modo del tutto sconsiderato, delle risorse. Significa riconoscere, ad esempio, che la gestione delle risorse è un problema che riguarda l’intera cittadinanza, l’intera comunità. E che, ad esempio, a partire dai principi di sussidiarietà, di solidarietà e di poliarchia ricordati da Benedetto XVI nella Caritas in veritate, si possa anche ragionare su un paradigma diverso della gestione delle risorse comuni.

Il contributo della Dottrina sociale della Chiesa

D. – A partire, dunque, dalla Dottrina sociale della Chiesa …

R. – Sì, perchè la Dottrina sociale della Chiesa, ormai, è più di un secolo che propone un paradigma fondato sul principio di solidarietà, di sussidiarietà. E, con la felice esplicitazione, nell’ultima Enciclica, anche del principio di “poliarchia” – che significa organizzare e articolare le istituzioni in un determinato modo – Benedetto XVI proprio nella Caritas in veritate ci rinvia alla via istituzionale della carità, in quel bellissimo paragrafo sette. Significa che dobbiamo dar vita a delle istituzioni per l’uomo. E’ questo il nostro compito, a partire dalla Dottrina sociale della Chiesa.

Il Seminario “Economia, ambiente, uomo”

Il seminario “Economia, ambiente, uomo. La questione ecologica oggi” rientra nelle attività del corso di alta formazione “Etica, Finanza, Sviluppo”, promosso dall’Area internazionale di ricerca “Caritas in Veritate” dell’Ateneo Lateranense e dall’Accademia internazionale per lo sviluppo economico e sociale (Aises) in collaborazione con l’Ufficio per la pastorale Universitaria del Vicariato di Roma.

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