Israele: dissolta la coalizione di Sharon

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Scossoni politici in Medio Oriente: dopo due anni si è dissolta, in Israele, la coalizione di Sharon. Ieri è stata bocciata, infatti, la finanziaria ed il premier, che ha perso anche l’appoggio del partito dello Shinui, è pronto a chiedere la collaborazione dei laburisti. Sono state rese note, intanto, 10 candidature per le elezioni palestinesi del prossimo 9 gennaio. E’ stata ufficializzata anche quella del leader di Al Fatah in Cisgiordania, Barghuti. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il Parlamento israeliano ha votato contro la Finanziaria proposta dal governo del primo ministro Sharon. Dopo la votazione, il premier ha silurato i cinque ministri del suo esecutivo che si sono espressi contro la legge. Fra questi figura Lapid, leader del partito di centro destra ‘Shinui’. La bocciatura della Finanziaria potrebbe portare allo scioglimento della Knesset e ad una consultazione anticipata. Per scongiurare queste ipotesi, Ariel Sharon chiederà ai laburisti di entrare nel governo.

Siria: inaccettabili le condizioni poste dal premier israeliano

Il premier confida, infatti, nella collaborazione del partito di Shimon Peres per colmare il vuoto lasciato dalla cacciata dei ministri dello schieramento laico dello ‘Shinui’. Sharon si è anche dichiarato disponibile ad incontrarsi con il presidente siriano Assad per rilanciare i colloqui di pace tra Israele e Siria. Il governo siriano ha giudicato però inaccettabili le condizioni poste dal primo ministro israeliano.

Territori: si candida Barghuti

Nei Territori, intanto, è stata ufficializzata la candidatura per le elezioni del 9 prossimo gennaio del leader di Al Fatah in Cisgiordania, Barghuti, che è detenuto in una prigione israeliana per scontare cinque ergastoli. Al Fatah, che ha già indicato l’ex premier Abu Mazen come proprio candidato, ha comunque espresso la propria contrarietà sulla candidatura di Barghuti. Il movimento estremista palestinese Hamas ha reso noto, infine, che boicotterà l’appuntamento elettorale e ha invitato i propri sostenitori a non partecipare al voto.

 

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