Iraq: Talabani confermato nuovo presidente

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq è ripreso, dopo quattro mesi di impasse, il processo di normalizzazione politica: ieri il Parlamento ha confermato il curdo Talabani come capo di Stato. Sempre ieri, il presidente iracheno ha nominato primo ministro lo sciita Jawad al Maliki. Ma i primi passi per la formazione del nuovo governo si compiono in uno scenario segnato da un ennesimo attentato. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

All’indomani della nomina del nuovo premier e della conferma del capo di Stato iracheno, almeno 7 civili sono rimasti uccisi in un attacco condotto dalla guerriglia a Baghdad nei pressi della cosiddetta “zona verde”, l’area che ospita le sedi delle principali istituzioni irachene e le ambasciate americana e britannica. Sempre nella capitale sono stati rinvenuti, in un quartiere sunnita, i corpi senza vita di sei persone.

Assassinato uno dei membri degli Ulema

Un portavoce della Polizia ha annunciato, inoltre, che ieri è stato assassinato uno dei membri del Consiglio degli Ulema sunniti. Ma a questo consueto dramma alimentato dalle violenze si contrappone, comunque, un importante risultato politico: l’intesa raggiunta dai Partiti iracheni per la nomina come premier dello sciita Jawad al Maliki, al quale è stato affidato l’incarico di formare il nuovo governo. Si tratta di “una conquista storica” per l’Iraq che “renderà l’America più sicura”, ha detto ieri il presidente americano, George Bush.

Dal nuovo esecutivo maggiori responsabilità

Il nuovo esecutivo – ha poi aggiunto il capo della Casa Bianca – si assumerà maggiori responsabilità per la sicurezza della nazione” e “avrà il mandato popolare per affrontare le principali sfide a lungo termine”. Sfide – ha precisato Bush – che il governo iracheno non si troverà ad affrontare da solo. Il nuovo premier designato, al Maliki, avrà adesso 30 giorni di tempo per presentare in Parlamento la lista dei ministri. La sua candidatura ha trovato il consenso anche di curdi e sunniti che invece si erano opposti ad una riconferma del premier uscente, lo sciita al Jaafari. Del nuovo premier, il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha sottolineato proprio la capacità di unire diverse componenti della complessa società irachena e la sua coraggiosa opposizione all’ex rais Saddam Hussein.

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