Iraq: si parla di partenza delle truppe Usa

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La crudeltà di pochi ha provocato discredito alle loro uniformi e imbarazzo al nostro Paese ma questi errori non possono sminuire i risultati raggiunti da oltre 200 mila soldati dispiegati in Iraq. Lo ha detto il presidente americano, George Bush, tornando sul drammatico capitolo dei maltrattamenti compiuti dai militari americani nelle carceri irachene. Per il Paese arabo, anche oggi teatro di gravi episodi di violenza, si profila intanto una importante decisione. Dopo le dichiarazioni dell’amministratore civile in Iraq Paul Bremer, che ieri ha accennato ad un eventuale disimpegno statunitense dal Paese, anche il segretario di Stato americano, Collin Powell, ha infatti confermato la possibilità di una prossima partenza delle truppe. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Al termine di una riunione, tenutasi ieri a Washington tra i ministri degli Esteri dei Paesi del G8, Powell ha dichiarato che se dopo il 30 giugno il nuovo esecutivo provvisorio iracheno chiederà alle forze della coalizione di andarsene, le truppe statunitensi lasceranno il Paese arabo. Il segretario di Stato americano ha inoltre sottolineato come i contingenti attualmente dispiegati in Iraq stiano svolgendo un ruolo primario per assicurare sicurezza e stabilità. Ma il Paese continua ad essere devastato dal dramma della violenza.

Attentato a Mossul

Almeno 4 uomini delle nuove forze armate irachene sono morte in seguito ad un ennesimo attentato perpetrato a Mossul, tre miliziani sono stati uccisi a Kerbala da soldati americani, ed altri 16 ribelli sono deceduti per uno scontro a fuoco avvenuto nei pressi di Bassora. Un progressivo ritorno alla normalità sembra inoltre contrassegnare Nassiriya, teatro ieri di diversi attacchi compiuti da uomini armati fedeli al leader radicale sciita Moqtada Al Sadr, contro la sede dell’Autorità provvisoria della coalizione.

Legami tra regime e Al Qaeda

Negli Stati Uniti crescono, intanto, sgomento e sdegno per quanto sta accadendo in Iraq. Commentando l’uccisione del civile americano decapitato da Abu Massab al Zarqawi il presidente americano, George Bush, ha sottolineato come questo tragico episodio provi l’esistenza di legami terroristici tra l’ex regime di Saddam Hussein ed Al Qaeda. Dopo l’orrore degli abusi commessi nelle carceri irachene recentemente documentati da agghiaccianti fotografie, il Pentagono ha inoltre deciso di vietare alcuni disumani metodi di interrogatorio. Tra questi non saranno più permessi la privazione del sonno, la riduzione delle percezioni sensoriali attraverso il ricorso a cappucci e l’obbligo di mantenere posizioni stressanti e dolorose. In Gran Bretagna si devono infine registrare le dimissioni del direttore del quotidiano Daily Mirror in seguito alla vicenda delle fotografie, pubblicate dalla testata e rivelatesi false, che mostravano presunti maltrattamenti a prigionieri iracheni da parte di soldati britannici.

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