Iraq: risultati delle legislative

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq la commissione elettorale ha diffuso i risultati delle elezioni legislative tenutesi nel Paese arabo lo scorso 15 dicembre e vinte dall’Alleanza sciita. Il capo di Al Qaeda torna, intanto, a far sentire la propria voce. Il nostro servizio:

I conservatori sciiti hanno vinto le legislative irachene senza ottenere, però, una maggioranza assoluta. Secondo i dati ufficiali, l’Alleanza sciita ha ottenuto 128 seggi su 275, contro i 53 dei curdi e i 44 della principale formazione sunnita. Prima della comunicazione dei risultati, il governo aveva disposto la chiusura di tre province a maggiore rischio di attacchi terroristici. Ma nonostante queste straordinarie misure di sicurezza, la guerriglia ha sferrato nuovi attacchi. Almeno 4 persone sono morte nell’esplosione di una bomba a Baghdad.

Soldati Usa nel mirino

L’ordigno, collocato in una zona commerciale del centro, aveva come obiettivo un convoglio di soldati americani. Violenze anche a Kerbala, dove i guerriglieri hanno ucciso un ufficiale di polizia. Sul fronte dei sequestri, il ministero degli Esteri del Kenya ha reso noto che due ingegneri kenioti sono stati rapiti dopo l’attacco di mercoledì scorso contro un convoglio di dipendenti di una società di comunicazioni e costato la vita a 10 persone. Un nuovo appello è stato lanciato inoltre dal padre di Jill Carroll, la giornalista americana rapita in Iraq. Oggi scade l’ultimatum dei sequestratori, che chiedono la liberazione di alcune detenute irachene.

Ancora attacchi e sequestri

A questa drammatica sequenza di attacchi e sequestri ad opera della guerriglia, si deve poi aggiungere un nuovo messaggio di Al Qaeda. Dopo oltre un anno di silenzio, Osama Bin Laden ha nuovamente minacciato, infatti, gli Stati Uniti con un messaggio audio trasmesso ieri dall’emittente araba “Al Jazeera”. Secondo la CIA, la voce impressa sul nastro è proprio quella del capo di Al Qaeda. Nel messaggio, l’emiro saudita propone anche “una lunga tregua” al popolo americano in cambio del ritiro dall’Iraq. Questa proposta è stata respinta dalla Casa Bianca.

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