Iraq offensiva per catturare Al Zarqawi

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq continua l’offensiva condotta dalle truppe americane nella turbolenta regione di Al Anbar per catturare il terrorista giordano Al Zarqawi. Un rapporto dell’ONU documenta, inoltre, il deterioramento delle condizioni di vita degli iracheni. E nel Paese, scosso anche oggi dagli attacchi della guerriglia, è sempre più drammatico il bilancio delle vittime militari e civili. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il comando statunitense ha reso noto che almeno 1700 soldati della Coalizione sono rimasti uccisi in Iraq. L’esecutivo iracheno ha rivelato che oltre 400 persone sono morte dopo l’insediamento del nuovo governo, avvenuto lo scorso 28 aprile. A questi dati bisogna aggiungere le vittime degli attacchi condotti stamani dalla guerriglia: a Baquba l’esplosione di un’autobomba ha provocato la morte di due soldati iracheni e di un civile; a Baghdad un gruppo di ribelli ha ucciso un poliziotto. Ma l’orrore della violenza non è l’unico dramma che attanaglia il Paese arabo.

Rapporto dell’Onu sull’Iraq

Un rapporto dell’ONU intitolato “Le condizioni di vita in Iraq nel 2004” delinea un quadro allarmante: il Paese è afflitto da un alto tasso di disoccupazione (18,4 per cento), dalla carenza di alloggi e di infrastrutture sanitarie, dalla mancanza di elettricità e di acqua potabile. L’inchiesta, realizzata grazie alla collaborazione tra Nazioni Unite e governo iracheno, ha preso in esame la situazione di 22 mila nuclei familiari. Tra i dati emersi sono estremamente gravi quelli che riguardano le fasce più deboli della popolazione: circa un quarto dei bambini iracheni soffre di malnutrizione ed il tasso di analfabetismo femminile è del 47 per cento. Il rapporto mostra lo stridente contrasto tra il grande potenziale dell’Iraq, ricco di risorse naturali e umane, e le difficili condizioni di vita degli iracheni.

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