Iraq: incendiate 68 moschee

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, il già precario equilibrio tra sciiti e sunniti sta vivendo uno dei momenti più difficili: dopo l’attentato sferrato ieri contro il mausoleo sciita di Samarra, episodio condannato dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE JavierSolana, sono state incendiate 68 moschee e uccise decine di sunniti. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

All’attacco contro la moschea sciita sono seguiti sanguinosi scontri: a Baghdad sono stati rinvenuti i corpi senza vita di oltre 100 persone, in maggioranza sunniti. Si tratta di rappresaglie compiute da estremisti sciiti dopo l’attentato di ieri contro il mausoleo di Samarra. La notizia degli attacchi ha prodotto anche ripercussioni politiche: i sunniti del Fronte dell’accordo iracheno hanno deciso, infatti, di sospendere i negoziati sul nuovo governo. Al conflitto interno tra sciiti e sunniti si aggiungono, poi, le violenze contro le forze di sicurezza: a Baquba, l’esplosione di una bomba che aveva come obiettivo una pattuglia dell’esercito iracheno, ha provocato 12 morti. A Samarra sono stati trovati, inoltre, i cadaveri dei tre giornalisti iracheni rapiti ieri.

Dall’Iraq anche appelli alla moderazione

Dopo l’attacco contro la moschea sciita, nel mondo islamico si punta il dito, intanto, contro gli Stati Uniti. Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha detto che l’attentato contro il mausoleo, il quarto luogo santo degli sciiti, è opera degli “americani e dei sionisti che si oppongono a Dio e alla giustizia”. Anche gli hezbollah sostengono questa tesi. Secondo Washington, invece, l’attacco contro la moschea di Samarra è stato compiuto dal gruppo di Al Zarqawi, legato ad Al Qaeda. “I terroristi – ha precisato l’amministrazione statunitense – continuano a dimostrare di essere contro tutte le religioni del mondo”. Dall’Iraq giungono, infine, anche appelli alla moderazione: il primo ministro al Jafaari, che ha proclamato tre giorni di lutto, ha detto che un’aggressione su tale scala richiede alla comunità islamica e a tutti gli uomini di intensificare i loro sforzi per proteggere templi che hanno un valore spirituale per tutta l’umanità.

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