Iraq, forte esplosione a Baghdad

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, una forte esplosione ha scosso questa mattina il centro di Baghdad. Lo hanno reso noto fonti della polizia aggiungendo che la deflagrazione ha provocato la morte di almeno tre persone. Sempre nella capitale, agenti iracheni hanno arrestato un cittadino egiziano, luogotenente di Ayman al-Zawahiri ed esponente di al Qaeda. Nel Paese arabo, intanto, è arrivato a sorpresa il segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld per incontrare le autorità irachene e i responsabili militari americani. Il  servizio di Amedeo Lomonaco:

Rumsfeld, incontrando il presidente iracheno Talabani e il premier al Jaafari ha sottolineato la necessità di completare la stesura della nuova costituzione entro il 15 agosto. Il primo ministro iracheno ha chiesto un veloce ritiro del contingente americano e nella conferenza stampa, organizzata per la visita di Rumsfeld, il comandante delle forze statunitensi in Iraq, il generale George Casey, ha reso noto che il numero dei militari americani potrebbe essere “ridotto in modo significativo in primavera e comunque dopo le elezioni” previste a dicembre.

Uccisi 4 soldati americani

L’annuncio è stato dato poco dopo la notizia dell’uccisione di quattro soldati americani, colpiti dall’esplosione di una bomba. Questo ennesimo episodio di violenza porta a 1790 il numero dei militari statunitensi uccisi in Iraq a partire dall’inizio del conflitto nel 2003. Fonti dell’esercito hanno rivelato, inoltre, che gli insorti uccisi o arrestati negli ultimi sette mesi sono circa 50 mila. A questi dati bisogna aggiungere anche un’altra agghiacciante cifra: quello dello studio dell’Oxford Reseach Group, reso noto rcentemente, secondo cui le vittime civili dall’inizio della guerra sono almeno 25 mila.

Cittadini americani sempre più preoccupata per la situazione in Iraq

Calano, intanto, i consensi degli americani sulle operazioni statunitensi in Iraq: secondo un sondaggio pubblicato da ‘Usa Today’, il 58 per cento degli intervistati dubita che gli Stati Uniti riusciranno a istituire una democrazia stabile nel Paese arabo. Sul versante dei sequestri si deve registrare, infine, che sono stati rapiti un alto dirigente dell’aeroporto internazionale di Baghdad e altri due impiegati dello scalo della capitale.

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