Iraq: esplosione di un’autobomba a Baghdad

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Ancora una giornata di sangue in Iraq. Baghdad è stata colpita stamani dall’esplosione di un’autobomba e nelle città del cosiddetto triangolo sunnita si sono verificati nuovi episodi di violenza. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Un ennesimo raid aereo americano su Falluja ha provocato, nella notte, la morte di tre persone. E a Baquba sconosciuti hanno fermato un taxi e ucciso a colpi di arma da fuoco i viaggiatori, due funzionari di polizia, e l’autista. A Ramadi due iracheni sono rimasti uccisi in seguito a furiosi scontri tra guerriglieri sunniti e forze statunitensi. Un soldato americano ed un civile iracheno sono morti, inoltre, per l’esplosione di una bomba avvenuta lungo una strada molto trafficata di Baghdad. E sempre nella capitale, uomini armati hanno ucciso la giornalista Liqaa Abdul Razzaq, molto nota per aver condotto, durante il regime di Saddam Hussein, i telegiornali dell’emittente televisiva statale. Ma in Iraq la violenza non è solo quella compiuta con bombe e attentati.

Studenti cristiani minacciati

Nell’università di Mosul, nel nord del Paese, gli studenti cristiani sono minacciati dal continuo terrorismo psicologico esercitato dagli estremisti islamici. Vittime di questa allarmante strategia, che colpisce anche la popolazione musulmana, sono soprattutto le ragazze. Intricato anche il capitolo relativo ai sequestri. Oggi la televisione del Qatar, Al Jazeera, ha riferito che è stata rapita una donna polacca. I sequestratori chiedono il ritiro delle truppe polacche ma il governo di Varsavia ha già dichiarato che non rimpatrierà il proprio contingente. In un nuovo video l’operatrice anglo irachena Margaret Hassan ha chiesto, infine, il rilascio delle donne detenute in Iraq, il ritiro delle truppe britanniche e la chiusura degli uffici dell’ONG ‘Care International’.

 

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